Data:
29/05/2003 19.39.06
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Periochae ai libri LI-LII di Livio, Storia di Roma [trad. sotto testo latino]
LI Carthago, in circuitum XXIII milia patens, magno labore obsessa et per partes capta est; primum a Mancino legato, deinde a Scipione cos., cui extra sortem Africa prouincia data erat. Carthaginienses portu nouo, quia uetus obstructus a Scipione erat, facto et contracta clam exiguo tempore ampla classe infeliciter nauali proelio pugnauerunt. Hasdrubalis quoque, ducis eorum, castra ad Nepherim oppidum loco difficili sita cum exercitu deleta sunt a Scipione, qui tandem expugnauit septingentesimo anno quam erat condita. Spoliorum maior pars Siculis, quibus ablata erant, reddita. Vltimo urbis excidio cum se Hasdrubal Scipioni dedisset, uxor eius, quae paucis ante diebus de marito impetrare non potuerat ut ad uictorem transfugerent, in medium se flagrantis urbis incendium cum duobus liberis ex arce praecipitauit. Scipio exemplo patris sui, Aemili Pauli, qui Macedoniam uicerat, ludos fecit transfugasque ac fugitiuos bestiis obiecit. Belli Achaici semina referuntur haec, quod legati Romani ab Achaeis pulsati sint Corinthi, missi ut eas ciuitates, quae sub dicione Philippi fuerant, ab Achaico concilio secernerent.
LII Cum Achaeis, qui in auxilio Boeotos et Chalcidenses habebant, Q. Caecilius Metellus ad Thermopylas bello conflixit. Quibus uictis dux eorum Critolaus mortem sibi ueneno consciuit. In cuius locum Diaeus, Achaici motus primus auctor, ab Achaeis dux creatus ad Isthmon a L. Mummio cos. uictus est. Qui omni Achaia in deditionem accepta Corinthon ex S. C. diruit, quia ibi legati Romani uiolati erant. Thebae quoque et Chalchis, quae auxilio fuerant, dirutae. Ipse L. Mummius abstinentissimum uirum egit, nec quicquam ex his operibus ornamentisque quae praediues Corinthos habuit in domum eius peruenit. Q. Caecilius Metellus de Andrisco triumphauit, P. Cornelius Scipio Aemilianus de Carthagine et Hasdrubale. Viriathus in Hispania, primum ex pastore uenator, ex uenatore latro, mox iusti quoque exercitus dux factus, totam Lusitaniam occupauit, M. Vetilium praetorem fuso eius exercitu cepit, post quem C. Plautius praetor nihilo felicius rem gessit; tantumque terroris is hostis intulit ut aduersus eum consulari opus esset et duce et exercitu. Praeterea motus Syriae et bella inter reges gesta referuntur. Alexander, homo ignotus et incertae stirpis, occiso, sicut ante dictum est, Demetrio rege in Syria regnabat. Hunc Demetrius, Demetri filius, qui a patre quondam ob incertos belli casus ablegatus Cnidon fuerat, contempta socordia inertiaque eius, adiuuante Ptolemaeo, Aegypti rege, cuius filiam Cleopatram in matrimonium acceperat, bello interemit. Ptolemaeus grauiter in caput uulneratus inter curationem, dum ossa medici terebrare conantur, expirauit, atque in locum eius frater minor Ptolemaeus qui Cyrenis regnabat, successit. Demetrius ob crudelitatem quam in suos per tormenta exercebat, ab Diodoto quodam, uno ex subiectis, qui Alexandri filio bimulo admodum regnum adserebat, bello superatus Seleuceam confugit. referuntur. L. Mummius de Achaeis triumphauit, signa aerea marmoreaque et tabulas pictas in triumpho tulit.
LI. Cartagine, la cui cinta muraria misura ventitr? miglia, fu assediata a prezzo di gravi disagi ed espugnata un po' per volta: prima dal legato Mancino, poi dal console Scipione a cui era stata assegnata, senza ricorrere al sorteggio, l'Africa come zona di operazioni. I Cartaginesi, attrezzato un nuovo porto (dato che quello vecchio era stato ostruito da Scipione) e messa insieme di nascosto in poco tempo una grande flotta, vennero a battaglia navale ma furono sconfitti. Anche gli accampamenti del loro comandante Asdrubale, pur insediati nei pressi di Neferi in un luogo inaccessibile, furono distrutti, insieme all'esercito da Scipione, che alla fine espugn? la citt? a settecento anni dalla sua fondazione; le spoglie, per la maggior parte, furono restituite ai Siculi, ai quali erano state portate via. Nelle fasi finali della rovina della citt?, essendosi consegnato a Scipione Asdrubale, la moglie di questi, la quale pochi giorni prima non era riuscita a convincere il marito a passare dalla parte del vincitore, si butt? gi? dalla rocca insieme con i due figli proprio nel mezzo dell'incendio di Cartagine in fiamme. Scipione, seguendo l'esempio di suo padre Emilio Paolo, il trionfatore della Macedonia, organizz? dei giochi gettando anche in pasto alle fiere disertori e fuggiaschi. Nel libro si riferiscono i prodromi della guerra contro gli Achei, in quanto i legati romani, inviati per operare il distacco dalla lega achea di quelle citt? che erano state soggette a Filippo, furono percossi a Corinto dagli Achei.
LII. Con gli Achei, che erano appoggiati dai Beoti e dai Calcidesi, Quinto Cecilio Metello venne a battaglia nei pressi delle Termopili; dopo che furono sconfitti, il loro comandante Critolao si diede la morte col veleno. Al suo posto gli Achei scelsero come comandante Dieo che era stato il primo fomentatore della rivolta achea e che sconfitto presso l'Istmo dal console Lucio Mummio. Egli, ricevuta la resa di tutta l'Acaia, distrusse per ordine del senato Corinto perch? era l? che erano stati violati i legati romani. Furono distrutte anche Tebe e Calcide che avevano portato il loro aiuto. Anche Lucio Mummio si comport? con grandissima onest? e nessuna delle opere e degli ornamenti, che erano nella ricchissima Corinto, giunsero nella sua casa. Quinto Cecilio Metello celebr? il trionfo su Andrisco, Publio Cornelio Scipione Emiliano su Cartagine ed Asdrubale. In Spagna, Viriato, trasformatosi dapprima in cacciatore da pastore che era, poi da cacciatore in predone e infine diventato capo di un regolare esercito, occup? tutta la Lusitania; cattur? il pretore Marco Vetilio dopo averne sbaragliato l'esercito. Il suo successore, il pretore Gaio Plauzio, non combatt? con migliore successo: Viriato sparse tanto terrore tra i nemici, che fu necessario mettere in campo contro di lui un esercito consolare e un comandante exconsole. Inoltre nel libro si riferiscono le sommosse della Siria e le guerre svoltesi tra i re. Alessandro, uno sconosciuto dalla discendenza poco nota, regnava sulla Siria, dopo aver ucciso, come precedentemente ? stato riferito, il re Demetrio. E Alessandro fu ucciso in guerra da Demetrio, figlio di Demetrio, che tempo prima era stato allontanato a Cnido dal padre a causa degli incerti casi della guerra e che era mosso dal disprezzo per la sua inerzia e inettitudine, grazie all'aiuto di Tolomeo, re d'Egitto, di cui aveva sposato la figlia Cleopatra. Tolomeo, ferito gravemente al capo, mor? durante le cure, mentre i medici cercavano di trapanare le sue ossa; a lui successe il fratello minore Tolomeo che regnava a Cirene. Demetrio a causa delle crudelt? che esercitava per mezzo di torture contro i suoi, dopo essere stato sconfitto in guerra da un tal Diodoto, uno dei sudditi che reclamava il regno per il figlio di Alessandro che aveva soltanto due anni, cerc? scampo a Seleucia. Lucio Mummio riport? il trionfo sugli Achei, facendo sfilare nel corteo trionfale quadri e statue di bronzo e di marmo.
Trad. G. D. Mazzocato
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