Data:
19/06/2003 8.33.22
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Caro bukoswki, mi potresti gentilmente correggere questa versione di Cicerone? "Et in regnis nimis expertes sunt ceteri communis iuris et consilii, et in optimatium dominatu vix particeps libertatis potest esse multitudo, cum omni consilio communi ac potestate careat, et cum omnia per populum geruntur, quamvis iustum atque moderatum, tamen ipsa aequabilitas est iniqua, cum habet nullos gradus dignitatis. Itaque si Cyrus ille Perses iustissimus fuit sapientissimusque rex, tamen mihi populi res (ea enim est, ut dixi antea, publica) non maxime expetenda fuisse illa videtur, cum regeretur unius nutu; ac si modo Massilienses, nostri clientes, per delectos et principes cives summa iustitia reguntur, inest tamen in ea condicione populi similitudo quaedam servitutis; si Athenienses quibusdam temporibus sublato Areopago nihil nisi populi scitis ac decretis agebant, quoniam distinctos dignitatis gradus non habebant, non tenebat ornatum suum civitas".
"E nelle monarchie gli altri [cio? i sudditi] troppo scarsamente partecipano al [sono esclusi dal] diritto comune e al potere pubblico, e nelle aristocrazie la massa a mala pena pu? essere partecipe della libert?, non prendendo parte ad alcuna decisione circa il bene comune ed essendo privata del potere politico [non potendo partecipare al alcuna carica pubblica], e allorquando tutto il potere ? nella mani del popolo [cio? in democrazia], per quanto giusta ed equilibrata, tuttavia la stessa uguaglianza ? sconveniente, poich? non vi ? nessuno che abbia una carica di rilievo. Pertanto se Ciro, il famoso persiano, fu un re giustissimo e sapientissimo, tuttavia la sovranit? del popolo (quella, infatti, ?, come dissi prima, pubblica) non mi sembra che massimamente fosse da desiderare, essendo stata trascritta per volont? di uno solo; e se pure i marsigliesi, nostri vassalli, sono governati con somma giustizia per mezzo di uomini scelti e dei cittadini pi? autorevoli, vi ? [lett: sta] tuttavia una qualche somiglianza di schiavit? in quella forma [condizione] di stato; se gli ateniesi, in certi periodi, abolito l'Areopago, e anzi agivano per i diminuiti [? - non capisco il senso di "decretis agebant"...], niente fuorch? del popolo sapete, dal momento che non avevano gradi distinti di dignit?, la popolazione non manteneva il proprio decoro".
Grazie.
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