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03/09/2003 4.53.31
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Livio, Storia di Roma, XXVII, 15 passim
Fabium Tarentum obsidentem leue dictu momentum ad rem ingentem potiundam adiuuit. praesidium Bruttiorum datum ab Hannibale Tarentini habebant. eius praesidii praefectus deperibat amore mulierculae cuius frater in exercitu Fabi consulis erat. is certior litteris sororis factus de noua consuetudine aduenae locupletis atque inter populares tam honorati, spem nactus per sororem quolibet impelli amantem posse, quid speraret ad consulem detulit. quae cum haud uana cogitatio uisa esset pro perfuga iussus Tarentum transire, ac per sororem praefecto conciliatus primo occulte temptando animum, dein satis explorata leuitate blanditiis muliebribus perpulit eum ad proditionem custodiae loci cui praepositus erat. ubi et ratio agendae rei et tempus conuenit, miles nocte per interualla stationum clam ex urbe emissus ea quae acta erant quaeque ut agerentur conuenerat ad consulem refert.
Fabio stava assediando Taranto, quando un fatto, perfino frivolo a raccontarsi, gli fu di aiuto per un'importante conquista. I Tarentini avevano una guarnigione di Bruzi l? lasciata da Annibale e il comandante di quella guarnigione era follemente innamorato di una donnetta il cui fratello prestava servizio nell'esercito del console Fabio. Costui, informato da una lettera della sorella di quella recente relazione con un ricco straniero tanto rispettato tra i concittadini, concep? la speranza di ottenere dall'innamorato, per mezzo di sua sorella, qualsiasi cosa volesse, e rifer? la sua speranza al console. E il console non sottovalut? affatto quel progetto: ordin? al soldato di fingersi un disertore e di entrare in Taranto. Costui, dapprima, per mezzo della sorella, divenne amico del comandante e poi ne saggi? le intenzioni con molta cautela; quando ne conobbe la volubilit?, sfruttando il fascino femminile della sorella, lo indusse a tradire la custodia della posizione a lui affidata. Quando si furono convenute le modalit? del piano e l'occasione di agire, il soldato usc? clandestinamente di notte scivolando tra una stazione di guardia e l'altra e andando a riferire al console il suo operato e gli accordi che aveva preso.
Trad. G. D. Mazzocato
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