Data:
03/09/2003 8.35.08
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Plinio il Giovane, Lettere, IV, 1 con modifiche
Le tue [pl. maies.] nuove ci hanno riempito di grande gioia, soprattutto perch? desideri, dopo tanto tempo, rivederci, tua nipote e me. Anche noi, dal canto nostro, nutriamo un incredibile, e improrogabile [quod non ultra differemus], desiderio di rivederti [lett. di te; pl. m.]. Ma gi? prepariamo i bagagli per la partenza, con l?intenzione di sbrigarci [festinaturi, perifrastico], strade permettendo [quantum ratio itin?ris permiserit]. Faremo un?unica sosta, ma breve: devieremo alla volta della villa di Toscana, (ma) non per ispezionare i campi, bens? per ottemperare ad un necessario impegno. C?? una cittadina, chiamata Tiferno Tiberino, adiacente alle nostre propriet?, la qual cittadina, all?unanimit? [omnibus consentientibus], mi stim? degno ? ed ero quasi ancora fanciullo ? d?essere suo patrono. Per la qual cosa, (la cittadinanza) accoglie in festa i miei arrivi, si duole per le mie partenze, s?inorgoglisce per i miei successi. Ora, poich? sono uno che ritiene molto sgarbato esser secondo [lett. esser vinto] in quanto ad affetto, ho fatto costruire, a mie spese, un tempio, a mo? di ringraziamento, (tempio) la cui inaugurazione [dedicatio] sarebbe empio differire ancora. Ci troveremo dunque l? per il giorno dell?inaugurazione, che ho deciso di celebrare con un banchetto. Il giorno seguente, dopo aver salutato gli amici, ci rimetteremo in viaggio lungo il precedente itinerario [lett. ipsam viam, ovvero quella stessa prima della deviazione]. Mi auguro [costr. ?contingo? (intr.) + inf. (sott. mihi/nobis); lett. (mi) capiti (la fortuna) di?] di trovare te e tua figlia in buona salute [fortes]! Stammi bene.
Trad. Bukowski
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