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bukowski
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Re: VERSIONE
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Data:
03/09/2003 8.36.56
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Plinio, Storia naturale, VII, 43 passim
Provo compassione, addirittura vergogna [impersonali], a considerare quanto sia fragile il venire al mondo [origo] del pi? superbo degli esseri viventi [= l?uomo], quando ? nel pi? dei casi ? basta l?olezzo di una candela che si spegne a causare un aborto. Sotto tali presupposti vengono al mondo tiranni e carnefici! Tu (o uomo) che fai affidamento sulla forza fisica, tu che accogli con gioia [lett. abbracci] i doni della Fortuna, e non ti consideri suo pupillo, ma sua figlio; tu, che t?atteggi a imperatore (del mondo), che ti credi un dio quando ti gonfi per qualche successo, saresti potuto morire per cos? poco [?tanti?, senso restrittivo]! E per ancor meno oggi: il morso d?un serpente (velenoso), o addirittura, strozzato da un acino d?uva, come il poeta Anacreonte, o da un sol pelo (capitato per caso) nel latte [lett. in una sorsata di latte], come il pretore Fabio Senatore. Colui che sempre terr? a mente [anteriorit? dei futuri] la fragilit? umana, far? di certo giusta stima della vita.
Trad. Bukowski
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