Data:
05/09/2003 18.45.45
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Aristotele, parimenti, dimostra ? nel terzo libro ?De coelo et mundo? ? che negli elementi non vi sono figure definite secondo la propria essenza. La ragione necessaria e sufficiente ? la seguente: se ci fosse un elemento di una qualche definita figura, secondo la propria essenza, ne deriverebbe necessariamente che ogni sua porzione ? partecipando al tutto della sua natura ? avrebbe stessa figura. Mi spiego: tre sono le figure elementari, cui ? possibile ricondurre sempre ogni divisione geometrica: cerchio, triangolo e quadrato. Ma per ci? che riguarda il cerchio, una sua scomposizione in cerchi (minori) o una sua ricomposizione da cerchi (minori) sono operazioni fallace, a meno che i vari cerchi non abbiano in comune lo stesso centro. E dunque, essendo pi? numerosi gli elementi in confronto a tali figure, ne deriva che gli elementi son privi di figure definite.
Dalla qual cosa si pu? arguire che, in un eventuale corpo pur con definita figura circolare, ogni sua parte sar?, nei fatti, dissimile dalla figura circolare, intendendo per circolare quella figura che contempla equidistanza di tutte le sue porzioni ? inferiori e superiori ? dal centro. La stella, appunto, bench? abbia massa rotonda, non condivide il centro con la propria sfera. Essa, dunque, non ? parte della propria sfera, essendo identico il centro per ogni parte del circolo, nei corpi che hanno figura circolare. Cos?, risulta manifesta la prima conclusione, secondo la quale ci? ch?? composto di elementi non ? da associare n? alla quintessenza n? ad alcun altro degli elementi.
Trad. Bukowski
Salutoni
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