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11/09/2003 22.25.18
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Cicerone, Pro Murena, 60 passim
Non mi ? possibile, o Catone, per lo straordinario apprezzamento che in cuor mio faccio delle tue virt?, muovere censure al tuo giudizio; tutt'al pi?, qual cosa mettere in ordine e ritoccare.<<Non molto pecchi, ma pur pecchi; onde io / bene ti posso guidare>>; cos? disse al fortissimo Achille il suo vecchio maestro. Ma non io a te: perch? di che io posso con tutta verit? affermare che in nulla tu pecchi, in nulla se tale uomo da richiedere piuttosto una correzione che non un leggero addolcimento. ? la natura stessa che ti form? aperto alla probit?, alla gravit?, alla temperanza, all'altezza dell'animo, alla giustizia, ad ogni virt? insomma, e ti fece uomo di eccelsa grandezza. A tutto questo si attacc? poi una dottrina filosofica, per verit? non ispirata a moderazione e indulgenza, ma, pare a me, alquanto pi? asprigna e arcigna di quanto consentano la realt? ? la natura.
Trad. G. Ferrara
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