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Mittente:
bukowski
Re: Valerio massimo   stampa
Data:
11/09/2003 22.26.22




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Bene, in bokka al lupo allora, e bentrovato.

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, V 7.1-3.

5.7.1 Fabius Rullianus quinque consulatibus summa cum gloria peractis omnibusque et uirtutis et uitae <e>meritis stipendiis legatus ire Fabio Gurgiti filio ad bellum difficile et periculosum conficiendum grauatus non est, paene ipso per se dumtaxat animo sine corpore militaturus, utpote propter ultimam senectutem lectuli otio quam labori proeliorum habilior. idem triumphantem equo insidens sequi, quem ipse paruulum triumphis suis gestauerat, in maxima uoluptate posuit, nec accessio gloriosae illius pompae, sed auctor spectatus est.
5.7.2 Non tam speciosa Caeseti equitis Romani sors patria, sed par indulgentia. qui ab Caesare omnium iam et externorum <et> domesticorum hostium uictore cum abdicare filium suum iuberetur, quod is tribunus pl. cum Marullo collega inuidiam ei tamquam regnum adfectanti fecerat, in hunc modum respondere sustinuit: 'celerius tu mihi, Caesar, omnes filios meos eripies quam ex his ego unum nota mea pellam'. habebat autem duos praeterea optimae indolis filios, quibus Caesar se incrementa dignitatis benigne daturum pollicebatur. hunc patrem tametsi summa diuini principis clementia tutum praestitit, quis tamen non humano ingenio maius ausum putet, quod cui totus terrarum orbis succubuerat non cessit?
5.7.3 Sed nescio an Octauius Balbus concitatioris et ardentioris erga filium beniuolentiae fuerit. proscriptus a triumuiris, cum domo postico clam esset egressus iamque fugae expeditum initium haberet, postquam filium intus trucidari falso clamore uiciniae accepit, ei se neci, quam euaserat, obtulit occidendumque militibus tradidit, pluris nimirum illud momentum, quo illi praeter spem incolumem uidere filium contigerat, quam salutem suam aestimans. miseros adulescentis oculos, quibus amantissimum sui patrem ipsius opera sic expirantem intueri necesse fuit!

[I] Fabio Rulliano, dopo essere stato con somma gloria per cinque volte console ed aver militato in tutti i campi del valore e della vita civile, non ebbe a disdegno di andare come legato a suo figlio Fabio Gurgite per portare a termine una guerra difficile e pericolosa, destinato com'era a militare, per dir cos?, solo col pensiero, essendo ormai per l'estrema vecchiezza pi? idoneo alla tranquillit? del suo letto che alle fatiche delle battaglie. Egli, inoltre, prov? il massimo piacere nel seguire a cavallo, trionfante sul carro, colui che da piccolo aveva sollevato in braccio durante i suoi trionfi e fu considerato, di quella parata, non solo un elemento decorativo, ma il protagonista addirittura.
[2] Non cos? appariscente, ma pari per la benevolenza fu la sorte di padre del cavaliere romano Cesezio. Costui, ricevuto da Cesare - gi? vincitore di tutti i nemici esterni ed interni - l'ordine di ripudiare suo figlio, che si era reso colpevole come tribuno della plebe in una col collega Marullo di suscitargli contro impopolarit? con l'accusa di aspirare alla tirannide, ebbe il coraggio di rispondergli nei seguenti termini: ?Mi strapperai tutti i miei figli, o Cesare, prima che io ne cancelli uno solo dalla mia lista?. E dire che egli aveva altri due figli di eccellente indole, ai quali Cesare prometteva generosamente una brillante carriera. Anche se la grandissima clemenza del divino principe preserv? questo padre da ogni danno, chi, tuttavia, non penserebbe ancora ch'egli abbia osato qualcosa di superiore alla natura umana, se non si sottomise a colui, cui tutto il mondo si era sottomesso?
[3] Ma non so se Ottavio Balbo non sia stato pi? calorosamente benevolo verso suo figlio. Proscritto dai triumviri, egli era furtivamente uscito per la porta posteriore della sua casa ed era pronto a fuggire, allorch?, sospettando per le false dicerie dei vicini che dentro suo figlio venisse ucciso, si offr? a quella morte che era riuscito ad evitare e si consegn? agli sgherri perch? lo uccidessero, certo stimando pi? il momento in cui gli tocc? di vedere insperatamente incolume il figlio che la sua personale salvezza. O miseri occhi del giovane, che dovettero veder morire per amor suo quell?affettuosissimo padre!

Trad. Faranda
  Valerio massimo
      Re: Valerio massimo
 

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