Data:
12/09/2003 18.52.15
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Non sono un professore :))
Salve, mio carissimo maestro. (Sono guarito e ora) mi sento in buona salute [pl. maiestatis]. Continuo [perf. epistolare] un pochino a sonnecchiare, per via di una febbricciuola [suppongo ?perfrictiunculam?], che (ora per?) sembra passata. Dalle 5 di pomeriggio [lett. notte] alle 10 di mattina, ho trascorso il tempo parte leggendo alcuni passi dell??Agricoltura? di Catone, parte scrivendo, ma ? ahim? [lett. per Ercole!] ? con meno foga che ieri. Di poi, dopo aver augurato buongiorno a [lett. salutato] mio padre, mi son curato [fovi] con acqua dolce, ingoiandola [lett. che deve?] e poi sputandola, o ? per meglio dire ? ?ho fatto gargarismi?, tanto per citare Novio, se non sbaglio, e altri [lett. infatti il termine si ritrova in Novio?]. Una volta schiarita la gola, ho raggiunto mio padre, e l?ho assistito nelle sue cerimonie sacrificali [?immolanti?, a lui che immolava, ? dat. di relazione]. Quindi sono andato a far colazione. Che pensi che io abbia mangiato? Una focaccia, e basta. Mi son messo, quindi, a raccogliere uva [ancora pl. maiestatis]: una faticaccia, ma ? stato molto divertente [lett. ho sudato molto e?]: ho risparmiato [reliquimus? superstites] ? per citare (ancora) Novio [lett. come dice lo scrittore] ? l?uva che pende dall?alto. Son tornato a casa ch?era mezzogiorno [hora sexta]. Mi son messo a studiacchiare [paululum studui atque id ineptum]; poi, a cianciare [multum garrivi] con la mia mammina [matercula], appoggiati [lett. ?seduta? riferito solo a matercula] sul letto. Mentre parlottavamo, il ?gong? ci ha annunziato l?entrata di mio padre nella sala da bagno [suppongo ?balneum?; lett. il disco (per segnali) risuon?, ovvero (id est, ovvero, cio?) venne annunciato?; queste funzioni domestiche erano preannunciate, appunto, da segnali precisi che scandivano il tempo all?interno della casa]. Una volta ripuliti [loti ? lavo], abbiamo pranzato nel ?torcular? [luogo dove si trova il frantoio]: (bada bene:) non (ho detto che) ?ci siamo ripuliti nel torcular?, bens? (che) ?una volta ripuliti, abbiamo pranzato?; e abbiamo ascoltato, con divertita attenzione [libenter], le facezie dei campagnoli [lett. contadini che motteggiavano]. Quindi, tornato (in camera), prima di [suppongo ?priusquam?] coricarmi [suppongo ?converto?] per dormire profondamente, faccio il mio dovere [lett. dipano il mio penso; l?espressione ? figurata; il ?pensus? era il ?peso di lana? che la schiava doveva filare durante il giorno] e rendo conto al mio dolcissimo maestro di ci? che ho fatto durante la giornata. Stammi bene [futuro con funzione esortativa; ?mihi? dativo etico], Frontone.
Trad. Bukowski
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