Data:
14/09/2003 16.15.08
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Cicerone, La repubblica, I 62 passim con modifiche
Tutti si mostrano d?accordo, tanto per usare similitudini, che sia pi? giusto affidare una nave o un malato, piuttosto che a molti, ad un solo timoniere e ad un solo medico, purch? questi siano persone degne di tali compiti: cacciato Tarquinio con il suo seguito, il popolo esult? di non so quale insolente libert?; furono allora mandati in esilio innocenti, strappati i beni a molti, sospettati di parteggiare per i Tarquinii, e furono creati i consoli annuali, e s'ebbero le secessioni della plebe e infine molte manifestazioni del dominio assoluto del popolo. In tempo di pace e di tranquillit?, ? lecito del resto far pazzie quando non ci sia nulla da temere, come accade sulla nave, e spesso anche in una lieve malattia. Ma come colui che naviga, non appena il mare si faccia minaccioso, ed il malato appena il male rincrudisca, implorano l'aiuto d'uno solo, cos? il nostro popolo in pace e in casa comincia a dar ordini e minaccia i suoi stessi magistrati, li respinge e s'appella contro le loro decisioni e li accusa; ma, non appena scoppi la guerra, obbedisce come se ci fosse il re. Per lui, infatti, la salvezza val pi? della passione: e, alle guerre pi? importanti, i nostri antenati han sempre voluto che tutto il comando fosse in singoli capi, il cui nome esprime, chiaro, il suo supremo potere. Infatti, questo magistrato e comandante senza collega ? detto ?dittatore?.
Fonte: www.bibliomania.it da me adattata
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