Data:
17/09/2003 0.21.49
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Tommaso Campanella a Galileo [in Padova] Napoli, 13 gennaio 1611.
All?Eccel.mo Galileo Galilei, Dottore in Matematica all?Universit? di Padova.
Per due ore, e con gran diletto, ho ascoltato il Nunzio Sidereo [il riferimento ? ovviamente al capolavoro di Galilei] raccontare i divini arcani ? agli esseri umani sarebbe proibito parlarne ? che, da poco, hai scoperto nel cielo: e invero avrei desiderato che discorresse per pi? e pi? giorni. Non certo Copernico, o Thyco, o qualsivoglia altro, avrebbe dato precipitosamente alle stampe un Nunzio di tal fattura, se non avesse prima rilevato tutte le stelle sino ad ora nascoste, e tracciato le loro distanze reciproche e relative rispetto alle fisse, e misurato la durata della rivoluzione degli Astri Medicei [cos? detti perch? ?dedicati? alla famiglia dei Medici], e corretto le orbite di tutte le stelle, computazioni nelle quali Copernico e forse anche Thyco giocoforza commisero errori, perch? non poterono avvalersi di quell?utile e magnifico strumento [con ogni probabilit?, il cannocchiale; in realt?, a quanto pare, ne erano in giro gi? dei ?prototipi?, come saprai meglio di me :)] da te inventato. Necessario, soprattutto, investigare a riguardo delle seguenti questioni: se i pianeti, nelle orbite superiori ? le proprie, intendo, non quelle descritte intorno al Sole o a qualche altra stella ? siano effettivamente velocizzati o, piuttosto, ritardati; se la circonferenza del cielo, che racchiude l?universo, sia tanto grande al punto che gli abitanti di ciascun pianeta ? ch? necessariamente ogni pianeta dev?esserne pieno, cos? come Cibele, e cio? la nostra Terra ? credano d?essere al centro dell?universo [sembra una celia, ma Campanella ? come del resto Bruno ? credeva sinceramente, e coerentemente alla propria filosofia, nell?esistenza di altri, innumerevoli mondi abitati, rispetto al nostro]; se l?effetto di rifrazione faccia apparire sopra l?orizzonte, in un?atmosfera ?fumosa?, ovvero sovraccarica di vapori, quelle stesse figure celesti [suppongo, i segni dello Zodiaco] non ancora emerse, ragion per cui, forse proprio per tale motivo, ne vediamo sempre pi? di sei; e ancora che sorta di astrologia ed astronomia coltivino gli abitanti di ogni singolo astro; e infine, se si nascondano nell?etere quei corpi che non sono illuminati dal Sole, se non laddove si addensi gran quantit? di vapore, ragion per cui, quali comete, appaiono sopra gli stessi pianeti. Ma molte altre cose rimangono da disputare: a riguardo, ad esempio, delle conformazioni delle stelle fisse ed erranti; del ?sistema politico? adottato dagli abitanti astrali, siano essi beati, o simili a noi. Ch? se la Luna ? pi? vile della Terra, perch? pi? piccola di massa e perch? ? essa a girare intorno alla Terra, quasi a ricevere da questa vigore e influenza, come un?amante (verso l?oggetto del suo amore) [accenno platonico/aristotelico], tanto maggiore ? questa diseguaglianza (tra Luna e Terra) tanto pi? infelici saranno, evidentemente, gli abitanti della Luna rispetto a noi: eppure Beda il Venerabile, facendo il verso per cos? dire ai Pitagorici, vi pone il Paradiso Terrestre, seguito in ci? da Ariosto. Ma questa ? metafisica, campo dove ho profuso buona parte delle mie speculazioni: da te, invece, ci attendevamo ragguagli (non disattesi) attinenti all?attivit? matematica.
Trad. bukowski
salutoni :)
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