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Mittente:
bukowski
Re: Tommaso Campanella a Galileo   stampa
Data:
25/09/2003 17.02.08




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Ma, dal momento che chiami in causa l?argomento, ti far? menzione d?una congettura che appare non corretta: l?esistenza, sulla luna, di macchie d?una certa consistenza e di distese liquide, alla stregua del mare sulla nostra Terra [ http://web.tiscali.it/no-redirect-tis... ], ch?, quando il Sole le si para di fronte, esse emettono una vivida luce.
La luce, infatti, nell?acqua ? datane la trasparenza e penetrabilit?, ed una certa somiglianza strutturale (la luce, del resto, ? un effetto proprio della liquefazione e consunzione operate dal calore) ? si rifrange ed aumenta di fulgore. In particolare, la luce diretta, su scure distese marine, bench? in profondit? s?attenui fino ad offuscarsi, tuttavia in superficie si rifrange in modo vivace: e infatti, non solo viene riflessa dal fondo, ma da qualsivoglia particella dello spazio ch?essa invade. Per tale ragione, devi aggiungere qualche altro elemento nell?elaborazione di siffatta dottrina.
Nella fattispecie, si richiede la misurazione della distanza della Terra e del Sole rispetto alla Luna, e del diametro del cono d?ombra lunare rispetto alla Terra.
Ora, non sto certo a chiederti il motivo per il quale il centro dell?Universo e la volta stellare siano fissi, o perch? gli 11 astri disegnino le proprie orbite quale intorno ad un centro, quale intorno ad un altro, a meno che tu non intenda trascendere i limiti e le competenze della scienza astronomica.
Altro aspetto singolare: se tutte le stelle risultano circondate da una sorta d?involucro di denso vapore, perch? solo i pianeti appaiono sferici, e non cos? le stelle fisse? Forse che la composizione di queste ultime consta di vigore e abbondanza di luce e di materia in ogni punto omogenea, tale ch?esse non emettono vapori? E perch? gli altri pianeti non disegnano orbite intorno alle suddette stelle fisse? E qual ? l?influsso d?ogni stella?
Come ben sai, la causa addotta da Copernico e da Aristotele per spiegare lo scintillio delle stelle ? una sciocchezza. Senza dubbio, ogni altro astro non riluce di proprio fulgore, ed emette vapore in quantit? moderata. Forse che doterai le stelle fisse di luce propria e d?un centro, e ne priverai solo i pianeti? E s?? cos?, perch? le stelle fisse non appaiono sferiche, proprio come il Sole?
Un altro punto in cui la tua dimostrazione zoppica, riguarda la causa per la quale il Sole e la Luna, per mezzo dei vapori, appaiono di maggiore magnitudo, e le altre stelle invece no: del resto, anche queste ultime, sotto una modesta pellicola di vapore, sembrano aumentare di dimensione, in proporzione. Inoltre, se la fascia densa di vapori, nel punto pi? alto della volta celeste, fa apparire gli Astri Medicei molto pi? piccoli rispetto a quanto la stessa distanza non giustificherebbe, qualsivoglia corpo celeste, che graviti vicino alla Luna o ad altri pianeti che emettono vapori, dovrebbe apparire pi? piccolo del solito; osservazione, questa, ch?? opportuno che tu faccia.
Anche per Copernico i pianeti, all?apogeo, dove le loro orbite s?intersecano, appaiono pi? vicini tra loro rispetto al dovuto; ci? non l?addurrai ad uno strato di vapore, a meno che tu non circondi di tale strato il Sole, affermazione che suonerebbe ridicola: il Sole, infatti, ? scaturigine di fuoco purissimo, e la vista delle stelle non ? certo impedita dalla presenza di un denso strato di vapore, inconcepibile in vicinanza del Sole, bens? piuttosto dall?intensa luminosit?, che il nostro senso visivo non sopporta, n? certo tale luminosit? ridimensiona la distanza effettiva tra le stelle.
Per tal motivo, desidero che tu vada ad appurare anche se le orbite degli Astri Medicei, nella superiore volta celeste, s?intersechino reciprocamente, congiungendosi e disgiungendosi a mo? di forbice. La qual cosa l?affermo in base a pura ipotesi, ch?, personalmente, non discerno alcun?orbita relativa a tali astri, e piuttosto mi sembra ch?essi si muovano per moto spontaneo, rispondendo al comando d?una mente superiore [= Dio].

Trad. Bukowski

salutoni :)
  Tommaso Campanella a Galileo
      Re: Tommaso Campanella a Galileo
 

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