Data:
25/09/2003 17.05.58
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Giustino, Epitome delle storie di Alessandro, XII, 9 passim con modifiche
Alessandro precedeva l?esercito e, senza alcuna scorta [comitante satellite], prese a penetrare nella citt?. Al che, i nemici ? scortolo solo ? levato il grido di guerra, accorsero da destra e manca [undique, da ogni lato; ovvero lo circondarono]. Evidentemente [suppongo ?videlicet?], essi ? in quell?occasione [tum] ? tentarono di vendicare [dare ultionem] tanti popoli (sconfitti ed umiliati da Alessandro) e di porre fine alle guerre (causate da Alessandro in ogni parte) del mondo con l?uccisione d?un?unica persona [Alessandro, appunto]. Per la qual cosa, tutti (i nemici) circondano [presente narrativo, come gli altri contenuti nel brano] Alessandro. Ma non gi? la moltitudine dei nemici, il fitto lancio di dardi [vis magna telorum], il terribile [tantus] urlo di guerra [clamor] di coloro che (lo) assalivano [lacessentium] terrorizzarono il re, il quale (anzi) trucid? e mise in fuga moltissimi [?multa milia?, molte migliaia; ovviamente un?esagerazione] nemici. Tuttavia, quando si vide sopraffatto dalla massa (dei nemici), (Alessandro) s?appoggi? al tronco (di un albero), che si ergeva allora nelle vicinanze del muro (della citt?). Intuito, dunque, il pericolo, le guardie del corpo [amici] saltano gi? (dal muro per andare in soccorso) ad Alessandro: molte di esse [partitivo] vennero uccise. Lo scontro fu a lungo molto incerto, fino al momento che [quoad] l?intero esercito (di Alessandro), scavalcate le mura, (non) venne a supporto. In quel combattimento, Alessandro, trafitto da un dardo, combatt? a lungo con grande accanimento, finch? alfine uccise il suo stesso feritore [colui, dal quale?].
Trad. Bukowski
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