Data:
03/10/2003 15.36.38
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M. Attilio Regolo, rinomato generale, dopo numerose ed insigni vittorie, sub? una rovinosa sconfitta [cladem] dai Cartaginesi e cadde, vivo [suppongo ?vivus?], nelle loro mani. Ciononostante, tenne testa [suppongo ?fuit par?] alla (propria) sventura, senza mostrarsi [nec praebuit se] preoccupato della propria vita. E infatti, quando i Cartaginesi lo inviarono a Roma con un?ambasceria, (Regolo) non rifer? al Senato le condizioni che [?quae?, lett. le cose che] i nemici (gli) avevano ingiunto [propr. affidato]; anzi [contra], (egli) spron? i propri concittadini alla guerra. Di poi, tornato dai nemici, Regolo sopport? il carcere e il patibolo [supplicium crucis]; e (bench? nei fatti) sconfitto, ebbe la meglio [triumphavit] sulla propria stessa sventura [?fortuna?, in senso negativo]. Il popolo romano, infatti, venuto a conoscenza della morte di Regolo, combatt? con fervido coraggio contro i Cartaginesi e vendic? [propr. pun?] la morte di (quel) grande eroe.
Trad. Bukowski
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