Data:
19/10/2003 15.11.14
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Giustino, Epitomi, XI, 8 passim
Bench? [?cum? con sfumatura avversativa-concessiva] i (propri) fidati [amici] menzionassero tale lettera, Alessandro tuttavia ritenne pi? prudente [tutius] riporre fiducia nella dubbia lealt? del medico, piuttosto che morire a causa d?una malattia che non dava scampo [?indubitato?, certa; ma sarei pi? propenso a intenderlo come avverbio]. Ordina [questo, come i successivi, ? un presente narrativo], dunque, che venga portata la pozione preparata dal medico [lett. del medico] e al medico stesso [ei] fa consegnare la lettera di Parmenione; mentre porge la bocca alla pozione [ovvero, sul punto di berla], (Alessandro) fissa [intendit? oculos? in] il volto del medico. Avendolo visto sicuro [la lettera di Parmenione metteva in guardia Alessandro da eventuali insidie del medico; Alessandro decide di fidarsi: sul punto di bere la pozione, scruta il volto del medico per vedere le sue reazioni alla lettura di quella lettera, che insinuava il sospetto del tradimento; che il volto del medico non faccia una piega ?, per Alessandro, indizio rassicurante della sua buona fede], (Alessandro) bevve tutta la pozione e guar?, tre giorni dopo [lett., al quarto giorno; nota ?dies? al femm. (tempo stabilito per la guarigione, secondo le indicazioni del medico)].
Trad. Bukowski
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