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Mittente:
bukowski
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Re: latino
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Data:
21/10/2003 18.15.28
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Apprezzo molto il tuo tentativo di traduzione, tuttavia t?invito a studiare con pi? attenzione la grammatica, a consultare meglio il dizionario e a non ostinarti a tradurre all?impronta, col risultato di una resa in italiano in molti punti francamente sconnessa. Mi raccomando ;).
Giustino, Epitomi, II, 8
Gli abitanti di Megara, memori della guerra portata (contro di loro) dagli Ateniesi e temendo di [?vereor ne? sta per ?temere che? e non ?temere che non? (in tal caso, sarebbe stato ?vereor ut? opp. ?vereor ne non?] dar l?impressione [viderentur; costr. personale] d?aver brandito le armi inutilmente, s?imbarcano [presente narrativo, come altri, nel brano] con l?intenzione di far strage [oppressuri, participio futuro con valore finale] delle donne ateniesi [lett. degli Ateniesi], durante la notte, in occasione dei sacri riti eleusini. Venuto a conoscenza di ci?, Pisistrato ? condottiero degli Ateniesi ? colloca i giovani [iuventutem, collettivo] in luoghi adatti per tendere imboscate [il tutto sta per ?in insidiis?], dopo aver ingiunto alle donne [?iussis matronis?, abl. ass.; lett. avendo le donne ricevuto l?ordine?] di celebrare i sacri riti col solito clamore, anche all?arrivo dei nemici, affinch? questi non capiscano d?esser stati scoperti. (Pisistrato) assal? [adgressus > adgredior; conviene sciogliere in coordinata il participio congiunto] e sbaragli? i Megaresi, colti di sorpresa una volta sbarcati [egressos (altro participio congiunto) navibus]; e, senza indugio [protinus], si diresse a Megara, (veleggiando) con la flotta catturata, dopo aver fatto mescolare alcune donne (alla ciurma), affinch? esse dessero l?impressione [praeberent? speciem] di essere le donne (fatte) prigioniere [insomma, Pisistrato fa camuffare i propri uomini da Megaresi, utilizzando la flotta appena conquistata, e fa credere agli abitanti della citt? nemica che la spedizione notturna sia andata a buon fine]. Gli abitanti di Megara [illi], riconoscendo [?quum? = ?cum?] la foggia delle navi [e, dunque, credendo appunto che si trattasse della propria flotta] e la preda ambita [le donne, appunto], si dirigono verso il porto, incontro [obvii] (ai nuovi arrivati). Fatta strage di Megaresi [l?inganno, dunque, riesce], poco manc? che Pisistrato espugnasse la citt? [lett. Pisistrato fu poco lontano dall?espugnare?]. Cos? (avvenne che) gli abitanti di Megara, consegnarono la vittoria al nemico per mezzo del proprio stesso trabocchetto [ovvero, erano partiti di nascosto, per fregare gli Ateniesi approfittando della notte e dei riti sacri, ma erano stati a loro volta fregati dall?astuto Pisistrato, con i loro stessi mezzi]. Tuttavia, Pisistrato ? quasi avesse vinto per proprio tornaconto [lett. per s?] e non per la Patria [dativi di vantaggio] ? diventa despota con l?inganno [per dolum]; ch? infatti [quippe] si fa vedere in pubblico dopo essersi inflitto, tra le pareti domestiche [domi, locativo], delle bastonate di propria mano [voluntariis]; riunita l?assemblea, mostra le ferite al popolo e si lamenta della crudelt? dei Principi [i maggiorenti che governavano la citt?], simulando d?aver ricevuto da essi tali (bastonate). Alle parole s?aggiungono le lacrime, e la folla ? caduta nell?inganno [suppongo ?credula?] ? si lascia infervorare dal discorso (di Pisistrato) che eccitava all?odio ed alla rivolta [il tutto per ?invidiosa?]. (Pisistrato) ottiene una scorta personale, che poi us? per giungere al potere assoluto [conviene sciogliere cos? ?per quos (mezzo animato) occupata tyrannide?]: regn? per 23 anni.
Trad. Bukowski
1. Non dubitavo [suppongo ?dubitabam?] che avresti letto [II pers. sing.] la (mia) lettera [litteras, pl. x sing.]: temevo (piuttosto) che (essa) non [vereor ut] (ti) venisse consegnata.
2. Non ho mai avuto dubbi (sul fatto) che (io) ti stessi molto a cuore [lett. che ti fossi molto caro].
3. Una [quidam] circostanza mi ha impedito di fare ci?.
4. Attico si oppose a che venisse innalzata alcuna statua in suo onore [sibi].
5. I Treveri, per?, per tutto l'inverno non smisero un attimo di inviare ambascerie oltre il Reno e di sobillare gli (altri) popoli, di promettere denaro e di sostenere che, distrutto ormai il grosso del nostro esercito, ne restava solo una minima parte.
6. Se qualche acciacco fisico [aliqui dolor corporis] o malanno [infirmitas valetudinis tuae] t?ha impedito di assistere ai [lett. di venire ai] giochi, lo adduco alle circostanze [lett. alla sorte] pi? che alla tua assennatezza.
7. L'et? non ci impedisce di proseguire [suppongo ?teneamus?, propr. conservare], sino all'ultima ora della vecchiaia, gli studi letterari.
8. (Il fatto che) la cittadella (fosse) ben fortificata non dissuase i soldati dallo scavalcare (le mura) e distruggere ogni cosa.
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• latino Re: latino
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