Data:
22/10/2003 20.35.24
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Dopo numerose e varie peregrinazioni, Ullisse giunse, coi suoi compagni (di viaggio), all?isola della maga Circe. Alcuni [suppongo ?nonnulli?] compagni [?ex + abl.? partitivo], con a capo Euriloco, giunti che furono alla dimora [aedes] della dea, videro dei leoni e dei lupi, che non solo non erano affatto feroci, ma li accoglievano facendo le feste [lett. facevano le feste a coloro che arrivavano (dat. di relazione)], come fanno i cani [more canum; il cane, felice quando vede il padrone, prende ad abbaiare e a saltargli addosso]. Avendo sentito la dea cantare [lett. che cantava] in casa [?domi?, locativo], (i compagni di Ulisse) la chiamarono; Circe [ipsa] apr? la porta e li invit? ad entrare. Gl?incauti entrarono in casa tutti, ad eccezione di Euricolo, il quale ? subodorando un inganno ? rimase fuori. La dea invit? i suoi [di Euriloco] compagni a sedersi, e offr? loro delle vivande, alle quali aveva mischiato un filtro magico. Non appena [ubi primum] i Greci le mangiarono, persero le fattezze umane [lett. avendo perso?] e si tramutarono in porci. Euriloco, avendoli visti ma non riconosciutili, credendo ch?essi fossero stati uccisi, ritorn? da Ulisse a riferirgli che tutti i compagni erano morti.
Trad. Bukowski
saluti
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