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Mittente:
bukowski
Re: Valerio Massimo + Varrone Reatino:)   stampa
Data:
22/10/2003 20.54.18




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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, VI, 7.1 passim

6.7.1 [?] Tertia Aemilia, Africani prioris uxor, mater Corneliae Gracchorum, tantae fuit comitatis et patientiae, ut, cum sciret uiro suo ancillulam ex suis gratam esse, dissimulauerit, ne domitorem orbis Africanum femina ~ magnum uirum inpatientiae reum ageret, tantumque a uindicta mens eius afuit, ut post mortem Africani manu missam ancillam in matrimonium liberto suo daret.

Terzia Emilia, moglie del primo Africano e madre della Cornelia dei Gracchi, fu cos? gentile e paziente che, pur sapendo della simpatia nutrita da suo marito per una giovane ancella, fece finta di nulla, ad evitare che una donna accusasse il trionfatore del mondo intero e che la sua incapacit? di sopportare facesse chiamare in giudizio un grand'uomo come lui; e il suo animo fu tanto lontano dal nutrire sentimenti di vendetta che, liberatala dopo la morte di suo marito, la diede in isposa ad un suo liberto.

Trad. R. Faranda


2. Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, IV, 4 passim

[?] Cornelia Gracchorum mater, cum Campana matrona apud illam hospita ornamenta sua pulcherrima illius saeculi ostenderet, traxit eam sermone, <donec> e schola redirent liberi, et 'haec' inquit 'ornamenta sunt mea'. omnia nimirum habet qui nihil concupiscit, eo quidem certius ~ quam cuncta possidet, quia dominium rerum conlabi solet, bonae mentis usurpatio nullum tristioris fortunae recipit incursum. itaque quorsum attinet aut diuitias in prima felicitatis parte aut paupertatem in ultimo miseriarum statu ponere, cum et illarum frons hilaris multis intus amaritudinibus sit referta et huius horridior aspectus solidis et certis bonis abundet? quod melius personis quam uerbis repraesentabitur.

Cornelia, madre dei Gracchi, poich? una matrona campana sua ospite le mostrava le sue gioie, ch'erano le pi? belle allora conosciute, la intrattenne chiacchierando finch? tornassero da scuola i suoi figli e allora le disse: ? Questi sono i miei gioielli ?. Indubbiamente ha tutto chi nulla desidera, e tanto pi? sicuramente quanto tutto possiede, perch? il potere sulle cose suol aver fine, mentre il possesso della saggezza non subisce alcun assalto dal peggioramento della fortuna. Che significa, dunque, porre le ricchezze al primo posto nella considerazione della felicit? o la povert? all'ultimo grado dell'infelicit?, quando le prime, esteriormente gioiose, hanno dentro di s? tanta amarezza e la seconda, spiacevole all'aspetto, ? cosi ricca di beni solidi ed infallibili? Ma tale considerazione sar? spiegata meglio con gli esempi che con le parole.

Trad. R. Faranda

Varrone Reatino

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saluti e in bokka al lupo per il compito ;)
  Valerio Massimo + Varrone Reatino:)
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