Data:
14/11/2003 22.16.57
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I: Cicerone, Lettere ad Attico, XI, 6 passim
[5] de Pompei exitu mihi dubium numquam fuit. tanta enim desperatio rerum eius omnium regum et populorum animos occuparat ut quocumque venisset hoc putarem futurum. non possum eius casum non dolere; hominem enim integrum et castum et gravem cognovi. [6] de Fannio consoler te? perniciosa loquebatur de mansione tua. L. vero Lentulus Hortensi domum sibi et Caesaris hortos et Baias desponderat. omnino haec eodem modo ex hac parte fiunt, nisi quod illud erat infinitum. omnes enim qui in Italia manserant hostium numero habebantur. sed velim haec aliquando solutiore animo.
Circa la fine di Pompeo non nutrii mai dubbi. Realmente una disperazione tanto profonda riguardo alle possibilit? d?azione di lui si era fatta strada nell'animo di tutti i re e di tutte le popolazioni, che, dovunque egli fosse andato, io calcolavo una conclusione del genere. Non posso non provare dolore per la sua vicenda: di fatto individuai in lui una personalit? di uomo integro, irreprensibile, serio. [6] Dovrei confortarti per Fannio? Eppure erano malignit? belle e buone quelle che propalava sul tuo conto per il fatto che non ti eri spinto oltremare. Poi Lucio Lentulo aveva riservato per s? il palazzo di citt? di Ortensio, nonch? i giardini suburbani di Cesare e la villa di Baia. In generale bramosie di tal genere pullulano analogamente anche da quest'altra parte, sennonch? quelle l? erano senza limite. In concreto tutti quelli che erano rimasti in Italia erano tenuti in conto di nemici di guerra. Ma di questi problemi vorrei discutere un bel giorno, quando saremo liberi da qualsiasi impaccio.
Trad. C. Di Spigno
II: Cicerone, Lettere ai familiari, IX, 5 passim
Mihi vero ad Nonas bene maturum videtur fore, neque solum propter rei publicae, sed etiam propter anni tempus; quare istum diem probo, itaque eundem ipse sequar. Consilii nostri, ne si eos quidem, qui id secuti non sunt, non poeniteret, nobis poenitendum putarem; secuti enim sumus non spem, sed officium, reliquimus autem non officium, sed desperationem: ita verecundiores fuimus, quam qui se domo non commoverunt, saniores, quam qui amissis opibus domum non reverterunt. Sed nihil minus fero quam severitatem otiosorum et, quoquo modo se res habet, magis illos vereor, qui in bello occiderunt, quam hos curo, quibus non satisfacimus, quia vivimus.
Le None del prossimo mese [bisognerebbe controllare di che mese si tratta, cadendo le None o il 5 o il 7; qui conviene lasciare generico, dato che il mese, appunto, non ? specificato] per me vanno bene, sia tenendo conto della situazione politica, sia tenendo conto, gi? di per s?, della stagione dell?anno. Per la qual cosa, do il mio assenso al(la scelta di) tale data e ad essa, appunto, mi conformer? [lett. io seguir? la stessa]. Anche [ne? quidem; vd. seguito] se coloro, che non l?hanno seguita, (di ci?) non si pentissero [poeniteret = paeniteret, impersonale], riterrei [periodo ipotetico, dunque] che non [il ?non? viene recuperato dal ?ne? quidem?] dobbiamo rinnegare [lett. pentirci di?] la nostra condotta politica [consilii]; ch? abbiamo seguito non il (nostro) tornaconto, ma il (nostro) dovere, ed abbiamo abbandonato non il dovere, bens? una situazione disperata. Pertanto, abbiamo mostrato pi? decenza di coloro che non si sono mossi dalla (propria) casa, pi? ragionevolezza di coloro che, dopo aver perso ogni avere, non vi hanno fatto ritorno. Ma nulla riesco meno a tollerare che l?ipocrita corruccio dei nullafacenti, e, comunque sia, nutro rispetto per coloro che son caduti in guerra, pi? che darmi preoccupazione di coloro cui non diamo soddisfazione, dal momento che siamo (ancora) in vita.
Trad. Bukowski
III:
gi? in forum:
http://www.progettovidio.it/forum2/re...
P.S.: non darmi del lei; in bokka al lupo per il compito
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