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Mittente:
bukowski
Re: Gellio, Leggi e disposizioni maschiliste a Roma   stampa
Data:
16/11/2003 14.19.55




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Gellio, Notti attiche, X, 23

Coloro che hanno scritto intorno al modo di vivere e ai costumi del popolo romano dicono che le donne, a Roma e nel Lazio, vivevano una vita ?abstemia?, cio? astenendosi sempre dal vino, che nel linguaggio antico era detto ?temetum?; ed era usanza che esse baciassero i congiunti a scopo di prova, perch? il fiato rivelasse se avevano bevuto. Eran solite bere vi nello passito, vino con mirra e altri generi di bevande dolci. E queste costumanze e altre sono fatte conoscere dai libri che ho ricordato; ma Marco Catone dichiara che la donna non era solo censurata, ma anche punita dal giudice non meno severamente, se aveva bevuto del vino, che se avesse commesso un incesto o un adulterio.
Ho trascritto le parole di Marco Catone dall'orazione intitolata ?Della dote?, nella quale sta scritto che il marito aveva il diritto di uccidere la moglie colta in flagrante adulterio. Egli dice: ?Quando un uomo divorzia dalla propria moglie egli ne ? giudice come fosse un censore, ha pieni poteri se la donna ha commesso qualche atto vergognoso o infamante; viene multata se ha bevuto del vino; se ha commesso atti turpi con un altro uomo, viene punita?. Sul diritto di uccidere sta scritto: ?Se scopri tua moglie in adulterio, senza giudizio impunemente la ucciderai; se tu hai commesso indecenze o adulterio, essa non osi toccarti nemmeno con un dito: non ne ha il diritto?.

Trad. L. Rusca
  Gellio, Leggi e disposizioni maschiliste a Roma
      Re: Gellio, Leggi e disposizioni maschiliste a Roma
 

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