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Mittente:
bukowski
Re: filosofia   stampa
Data:
16/11/2003 15.23.58




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Beh, visto che le domande sono perentorie e specifiche, ti propongo risposte altrettanto perentorie e specifiche:

1 ? Kant stesso definisce il proprio idealismo ?trascendentale?, ovvero ?formale?, con riferimento alla propria dottrina della ?idealit? trascendentale? (appunto) delle ?intuizioni? spazio-tempo e delle categorie: queste ?forme? sono ?soggettive?, ovvero appartengono esclusivamente all? ?Io penso? (e dunque sono idealit?), e tuttavia sono condizioni della conoscenza del mondo esterno (e dunque sono trascendentali).

2 ? Ancora Kant, definisce ?problematico? l?idealismo di Cartesio, dal momento ch?esso dichiara indubitabile solo un?affermazione empirica, ovvero ?Io sono?, mettendo a repentaglio tutto il resto, e ponendosi in questo senso come metafisica. Mi lascia perplesso il riferimento ad un ?idealismo? lockiano, essendo Locke, come risaputo, un empirista praticamente tout court (negazione dell?esistenza di idee, categorie e principi morali innati; gli ?universali? registrano rassomiglianze superficiali, non le essenze reali delle cose; la mente, al momento della nascita, ? una ?tabula rasa? e tutto il suo contenuto ? derivato dall?esperienza sensibile e costruito dalla riflessione sui dati del senso). Ma forse, volevi fare riferimento all?idealismo ?dogmatico? (l?espressione ? sempre di Kant) di Berkeley.

3 ? Per Kant, la natura ? ?l?ordine dei fenomeni, secondo regole necessarie, o leggi? e questo ordine ? la risultante dell?attivit? conoscitiva dell?Io.
Per gl?idealisti classici, in particolare per Fichte, la natura rappresenta il ?momento negativo? del processo dialettico, ovvero la datit?/oggettivit? contro cui va ad impattare l?Io Ideale: solo col superamento di tale oggettivit?, l?Io pu? esprimersi ed espandersi in tutta la sua libert?.
Per Hegel, fondamentalmente, il discorso non ? diverso: la natura ? ?l?Idea nella forma dell?essere altro?, ovvero il regno della necessit? e, insieme, della mera accidentalit?, perch? ripete solo in modo imperfetto quell?ordine razionale del ?concetto? preparato dalla Logica e sviluppantesi in piena libert? nello ?Spirito?.
Tieni conto che il ?momento negativo?, rappresentato dalla Natura all?interno della Dialettica, anche per Hegel ? necessario all?evoluzione stessa dello Spirito, che pu? esprimersi in piena libert? solo dopo essersi scontrato ed aver ?superato? l?oggettivit? stessa, ovvero la ?contraddizione?
Caratteristica, invece, la posizione di Schelling, che si richiama, in certo modo al panteismo di Bruno e Spinoza: la natura, allora, viene da lui intesa (come del resto da Goethe) come ?spirito visibile?, ?intelligenza immatura? che s?incammina, attraverso strutture sempre pi? complesse che dal regno inorganico salgono al regno organico, verso l?autocoscienza spirituale.

4 ? Per Hegel la dialettica ? la natura stessa del Pensiero, ovvero il processo (scandito nei tre momenti della tesi, antitesi, sintesi) attraverso il quale lo Spirito realizza s? stesso: nello specifico, il ?momento dialettico? ? propriamente il secondo, quello dell?antitesi, dell?oggettivit?, dell?ostacolo; ? appunto in virt? del superamento dell?antitesi che il mero concetto (tesi) diviene finalmente Spirito (sintesi).
Come avrai modo di studiare, ben presto si evidenzier? una contraddizione tra la dialettica (un processo che, per definizione, dovrebbe essere infinito) e la sistematicit? che Hegel dar? alla propria ?visione del mondo?, privilegiando il momento della ?Sintesi?: da questa contraddizione, verranno fuori le due famigerate scuole: quella di ?destra? (votata al sistema) e quella di ?sinistra hegeliana? e del marxismo, che invece punteranno sulle enormi potenzialit? (rivoluzionarie) della dialettica stessa.

P.S.: caro Thunder, credo sia opportuno che tu acquisti un buon Dizionario di Filosofia, uno strumento indispensabile per orientarti con pi? ?facilit?? nello studio della materia; uno strumento, tuttavia, che non si esaurisce solo nell?ambito scolastico.
Posso consigliarti il Dizionario del grandissimo Abbagnano, edito dalla TEA, ad un costo (vista la mole e lo spessore scientifico dell?opera) in fin dei conti molto accessibile: ripeto: TEA, non UTET (ti sveneresti, eheheheh).

Salutoni

P.P.S.: vedi che puoi fare con la storia di Grimal, pls
  filosofia
      Re: filosofia
 

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