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bukowski
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Re: de ira!!!
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Data:
17/11/2003 15.25.29
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Seneca, L?ira, II, 12 passim
Quodcumque sibi imperauit animus optinuit: quidam ne umquam riderent consecuti sunt; uino quidam, alii uenere, quidam omni umore interdixere corporibus; alius contentus breui somno uigiliam indefatigabilem extendit; didicerunt tenuissimis et aduersis funibus currere et ingentia uixque humanis toleranda uiribus onera portare et in inmensam altitudinem mergi ac sine ulla respirandi uice perpeti maria. Mille sunt alia in quibus pertinacia inpedimentum omne transcendit ostenditque nihil esse difficile cuius sibi ipsa mens patientiam indiceret. 5. Istis quos paulo ante rettuli aut nulla tam pertinacis studii aut non digna merces fuit -- quid enim magnificum consequitur ille qui meditatus est per intentos funes ire, qui sarcinae ingenti ceruices supponere, qui somno non summittere oculos, qui penetrare in imum mare? -- et tamen ad finem operis non magno auctoramento labor peruenit: 6. nos non aduocabimus patientiam, quos tantum praemium expectat, felicis animi inmota tranquillitas?
4. Tutto ci? che l'animo si ? comandato, ? solito tenerlo saldo: certuni hanno ottenuto di non ridere mai; certuni il vino, altri l'amore, altri ogni liquido interdissero ai loro corpi; un altro, contento di un breve sonno, ha prolungato una veglia instancabile; hanno imparato a correre su funi sottilissime ed in pendenza contraria e a portare grandi pesi, a stento sopportabili da forze umane e ad immergersi in profondit? immisurabile e a sopportare i mari senza alcuna ripresa di respiro. 5. Innumerevoli sono altri casi, in cui la perseveranza riusc? ad oltrepassare ogni impedimento e mostr? che nulla ? difficile, se la volont?, da sola, si ? imposta di sopportarlo. Per costoro, di cui poco sopra ho riferito, ci fu o nessuna ricompensa di uno zelo tanto testardo oppure non degna: che cosa di splendido consegue infatti colui che si ? esercitato ad andare su corde tese, a sottoporre il collo ad un grosso peso, a non sottomettere gli occhi al sonno, a penetrare nel profondo mare? eppure, alla fine dell'opera, pur senza una grossa ricompensa, giunge la fatica: 6. noi non chiameremo al nostro fianco la capacit? di sopportazione, noi, cui spetta un cos? grande premio, cio? l'immobile tranquillit? di un animo felice?
Trad. G. Viansino
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• de ira!!! Re: de ira!!! Re: de ira!!!
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