Cerca |
|
|
|
|
pls
- prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE
FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)
--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---
|
|
|
Leggi il messaggio
Mittente:
ptomber
|
Re: Traduzione De finitate motus et temporis
|
stampa
|
Data:
28/11/2003 19.43.21
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Caro Bukowski,
Che cosa ti posso dire concretamente sull?origine dell?universo? Per quanto riguarda il nostro pianeta abbiamo, per lo meno abbiamo dati precisi che ci possono fornire delle scale cronologiche.
Nel XVII secolo James Ussher, arcivescovo anglicano, risolse il problema semplicemente sommando le et? dei patriarchi del Vecchio Testamento e facendo calcoli simili, che secondo lui e molti altri erano soddisfacenti. Nel 1650 egli afferm? in modo irrevocabile che il mondo aveva iniziato ad esistere il 26 ottobre del 4004 a.C. alle 9 del mattino. In seguito fu dimostrato senza alcun dubbio che molti fossili erano molto pi? antichi, per cui si cerc? un metodo pi? scientifico. Un tentativo molto interessante per spiegare l?origine della Terra venne fatto da Buffon nel 1779. Egli sosteneva che la Terra dovesse avere almeno 75.000 anni e che poteva essersi formata da una collisione di una cometa con il Sole, che avrebbe provocato una diffusione di materia in tutte le direzioni in quantit? sufficienti da formare dei pianeti. Sebbene questa idea sia sbagliata poich? le comete hanno una massa troppo piccola per poter effettivamente provocare una tale catastrofe, per lo meno lui contribu? ad un leggero miglioramento della scala cronologica. Nel XVIII secolo diverse teorie furono avanzate dai filosofi Kant in Germania e Wright in Inghiterra, i quali credevano che i pianeti si fossero formati da una nube di materia associata ad un protosole. Questa ipotesi venne poi perfezionata nel 1796 da Laplace. Secondo Laplace il Sistema Solare ebbe origine da una vasta nube di gas e polveri di forma discoidale e in lenta rotazione. La gravit? provoc? un collasso e di conseguenza la velocit? di rotazione aument? finch? la forza centrifuga e la forza gravitazionale si eguagliarono nella zona pi? esterna, e mano a mano che il collasso gravitazionale proseguiva si formano i pianeti e ci? che rimase della nube originale form? il Sole. Tutto ci? era molto chiaro e preciso e per 4 secoli non fu messa in dubbio, ma a poco a poco emersero dei problemi difficilmente risolvibili. Oggi sappiamo che la Terra si ? formata come pianeta circa 5 miliardi di anni fa da una nebulosa solare che avrebbe assunto una forma lenticolare a causa dell?attrazione gravitazionale e in un secondo tempo si sarebbero formati i pianeti.
Ma il nostro universo ? pi? antico, se paragonato alla storia della Terra, o dell?uomo, la sua durata ? tremila volte pi? lunga. L?universo ? vasto, la parte che oggi noi vediamo misura intorno ai 10-15 miliardi di anni-luce, questa "misura" se la confrontiamo al secondo-luce cio? - la distanza tra la Terra e la Luna - ? impressionate! E poich? le galassie poste a queste formidabili distanze non sembrano poi tanto diverse da quelle che ci sono a noi pi? vicine, si pu? dire che il diametro dell?universo misura, almeno 20 miliardi di anni-luce. Ma ci sono nuove teorie che portano questa misura fino a 80 miliardi di anni-luce! Se questa misura fosse confermata essa rappresenterebbe un dato di portata storica. Davanti a noi c?? il muro dell?inconoscibile: pi? ci si sforza di sfondarlo, pi? indietreggia, proprio come un elastico. Infatti, l?universo - o meglio - il nostro modo di osservarlo, ha una peculiarit? affascinate: quando guardiamo "lontano" nello spazio, necessariamente guardiamo anche "indietro" nel tempo, a causa della velocit? finita con cui si propaga la luce e ogni altro tipo di segnale. Il Sole - la nostra stella - noi la vediamo come era otto minuti fa; se in questo preciso momento fosse esploso, potremmo godere ancora per otto minuti della sua energia. La galassia di Andromeda, ? una delle grandi galassie a spirale pi? vicine alla nostra Via Lattea; essa dista da noi 2 milioni di anni-luce e noi la vediamo com?era 2 milioni di anni fa, quando sulla Terra l?Australophethecus e l?Homo si contendevano la sopravvivenza. Le galassie pi? lontane le vediamo com?erano 10 milioni, 100 milioni, alcuni miliardi, fino a 10 miliardi anni fa, quando il Sole e il Sistema Solare non erano ancora condensati dai resti di stelle a loro volta vissute, morte ed esplose molti anni prima.
Oggi sappiamo, che l?Universo si ? originato e si evoluto continuamente nel tempo, osservandone fette sempre pi? lontane noi possiamo sfogliare a ritroso ad una ad una, le pagine della storia universale, fino quasi all?inizio. Quindi, l?universo ? un luogo molto interessante, e vale la pena conoscerlo per almeno due ragioni: la prima, perch? contiene in esso un gran numero di oggetti curiosi e splendidi, realizzazioni di tutte le possibilit? ammesse dalle stesse leggi fisiche e chimiche che regolano il nostro ambiente terrestre; la seconda, perch? esso contiene innumerevoli copie essenzialmente simili alle cose che ci sono familiari: la nostra galassia, da sola, dovrebbe contenere milioni di pianeti simili alla Terra, nei quali potrebbe albergare qualche forma di vita. Ma questo ? un altro argomento.
La maggior parte degli astronomi ritiene che tutta la materia ? stata generata improvvisamente in una grande esplosione il cosiddetto Big Bang, e successivamente ha iniziato ad espandersi dando origine alle galassie, alle stelle e ai pianeti. Per? ci? che non sappiamo ? la "causa" di questa esplosione iniziale. La materia doveva provenire da qualche parte. Se ha avuto origine col Big Bang, allora "prima" che cosa esisteva? L?unica alternativa ? ipotizzare che l?universo sia sempre esistito e che esister? sempre. Ma a contrastare questa visione c?? un dato sperimentale di grande importanza ed ? lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali emesse dalle galassie, spostamento tanto maggiore quanto pi? le galassie sono lontane. Poich? un fenomeno del genere, in base alle nostre conoscenze, pu? essere prodotto dall?effetto Doppler, siamo portati a credere che le galassie si allontanino dalla nostra tanto pi? velocemente quanto pi? sono lontane. La prova sperimentale a questa ipotesi la forn? nel 1929 l?astronomo statunitense Edwin Hubble. Egli attribu? lo spostamento verso il rosso osservato nello spettro delle galassie lontane all?effetto Doppler e sulla base di questa considerazione ipotizz? il processo di espansione dell?universo. D?altro canto gli oggetti pi? vecchi dell?universo che possiamo osservare hanno un et? intorno ai 15-20 miliardi di anni e quindi per ora, una tale et? pare giustificata. Tuttavia esistono teorie che imputano lo spostamento verso il rosso di questi corpi celesti lontanissimi a fenomeni di natura gravitazionale la cosiddetta ?materia oscura? o la massa mancantee dell?universo. Ma forse la prova pi? convincente di questa ipotesi, gi? implicita nella teoria della relativit? di Einstein e poi confermata dai calcoli e dalle osservazioni astronomiche, fu raggiunta quasi casualmente nel 1964 da due radioastronomi statunitensi Arno Penzias e Robert Wilson. Essi rivelarono un debole rumore di fondo uniformemente distribuito nello spazio, la cosiddetta ?radiazione cosmica di fondo?, in essa vi riconobbero l?eco fossile del Big Bang, la risonanza nello spazio dell?esplosione del globo di fuoco da cui ebbe origine l?universo. La radiazione cosmica di fondo rappresenta, infatti, ci? che noi possiamo vedere della sfera di fuoco primigenia uscita dal Big Bang. Ed ? in certo senso una specie di istantanea dell?universo primordiale.
La presentazione che ti fin qui ti ho esposto ? abbastanza semplificata e non sono ricorso a troppi tecnicismi, tutta vi sono altre quesiti a cui debbo rispondere. In primo luogo bisogna dire che al momento del Big Bang, lo spazio e il tempo erano equivalenti, cos? come la materia e l?energia; al di fuori della sfera infuocata primigenia non esisteva nulla, e quindi non esisteva tempo "prima" del Big Bang. E quindi, ? lo "spazio" stesso che si espande a mano a mano che l?universo invecchia, portando i corpi in esso contenuti sempre pi? lontano gli uni dagli altri. Non si pu? davvero parlare della nascita della materia senza parlare della nascita dello spazio e del tempo. La gravit? lega intrinsecamente lo spazio-tempo alla materia; dove va l?uno, l?altro lo deve seguire; e il Big Bang rappresenta il punto estremo nel passato dell?intero universo fisico. In secondo luogo l?idea della nascita del tempo ? molto originale in se, ma essa comporta una serie di domande del tipo: Che cosa accadde prima del Big Bang? Che cosa ha causato il Big Bang? Queste domande si dimostrano di poco conto, perch? non c?era un "prima", non c?era una causa antecedente come la intende la fisica tradizionale. Se si tiene conto che nel momento stesso del Big Bang materia ed energia si possono trasformare l?una nell?altra; dobbiamo ammettere che "spazio-tempo-materia" sono essi stessi "equivalenti" e sono queste tre entit? ci? che noi chiamiamo "universo fisico"; l?una non pu? far meno dell?altra, altrimenti l?universo come lo conosciamo non potrebbe sussistere. ? l?Universo com?? stato detto si evolve nel tempo. Ci? nonostante la scienza non crede che l?inizio l?esplosione primordiale abbia del miracoloso, in fisica i miracoli non sono ammessi! Anche se oggi stanno nascendo nuove teorie riguardo l?inizio. Una di queste teorie ci dice che il nostro universo potrebbe essere nato dal "nulla assoluto". Tanti "universi virtuali" nascono e muoiono nel brevissimo tempo di miliardesimi di miliardesimi di secondo, ma uno solo di loro, nasce per caso, che rapidissimamente lo porta a raddoppiare le sue dimensioni ogni miliardesimo di miliardesimo di secondo fino a che produce l?universo fisico in cui viviamo. Ma per trovare una soluzione fra queste alternative, confermare, modificare o eventualmente respingere il modello del Big Bang, ? necessario approfondire la ricerca, per spiegare sempre meglio il nostro universo, e in conclusione, la questione del divenire dell?universo rimane dunque aperta.
Cordiali saluti :)
|
|
• Traduzione De finitate motus et temporis Re: Traduzione De finitate motus et temporis Re: Traduzione De finitate motus et temporis Re: Traduzione De finitate motus et temporis
|
|
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|