Data:
30/11/2003 11.19.50
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Notata a nobis sunt prima illa scelera in adventu tuo, cum, accepta pecunia a Dyrrachinis ob necem hospitis tui Platonis, eius ipsius domum devertisti cuius sanguinem addixeras, eumque, servis symphoniacis et aliis muneribus acceptis, timentem multumque dubitatem confirmasti et Thessalonicam fide tua venire iussisti; ei medico autem, quem tecum tu eduxeras, imperasti ut venas hominis incideret eiusque comitem, summa senectute confectum, verberibus necasti. Idemque tu Rabocentum, Bessicae gentis principem, cum te trecentis talentis regi Cotyi vendidisses, securi percussisti, cum ille ad te legatus in castra venisset et tibi magna praesidia et auxilia peditum equitumque polliceretur, neque eum solum, sed etiam ceteros legatos qui simul venerant; quorum omnium capita regi Cotyi vendidisti.
Furono notati da noi quei misfatti prima del tuo arrivo, quando, accettati i soldi dagli abitanti di Durazzo per la morte del tuo ospite Platone, tu hai alloggiato alla casa di quello stesso di cui avevi venduto il sangue e, avendo accolto gli schiavi suonatori e gli altri doni, lo hai incoraggiato, lui che temeva e dubitava molto, e gli hai ordinato di venire a Tessalonica con la tua promessa; tuttavia al medico di lui, che hai portato con te, hai ordinato di tagliare le vene dell'uomo e hai ucciso con le percosse il suo compagno molto vecchio. Allo stesso modo tu facesti tagliare la testa a Rabocento, capo dei Bessi, avendolo veduto al re Coto (te?) per trecento talenti, essendo egli venuto legato da te nell'accampamento e offrandoti molti aiuti e difese di fanti e cavellieri, e non solo lui ma anche gli altri ambasciatori che erano venuti insieme; hai venduto le teste di tutti quanti al re Coto.
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