Data:
09/12/2003 18.42.27
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I due brani sono tratti dallo stesso passo:
Cicerone, Contro Pisone, 25 passim
[1] ? un uomo, credimi, spinto ad agire dalla gloria. Brucia, arde del desiderio di un meritato e splendido trionfo. S'? formato in ben altro modo da te. Dedicagli una dissertazione e, se potrai presto incontrarlo personalmente, rifletti sulle parole che potranno frenare ed estinguere la fiamma del suo desiderio. Grande influenza avrai tu, uomo moderato e fermo, su uno che non fa che correre qua e l? per la brama di gloria, tu, uomo dotto, su un ignorante, tu, il suocero, su di un genero. Queste le tue parole di uomo ben capace qual sei, per dono di natura, di persuadere, armonioso nello stile, completo, raffinato dagli studi: ?Perch?, Cesare, delle solenni preghiere di ringraziamento 4 tante volte gi? decretate per tanti giorni ti procurano tanto piacere? ? un errore che gli uomini commettono e gli d?i non se ne curano affatto; essi, stando al nostro divino Epicuro, non sono mai n? favorevoli n? ostili a nessuno?.
[2] (Passerai allora alla seconda lezione,) prendendo ad argomento il trionfo: ?Che hanno di bello codesto carro, i comandanti incatenati davanti al carro, le riproduzioni di citt?, l'oro e l'argento, i luogotenenti e i tribuni a cavallo, le grida dei soldati e tutto il corteo? ? pura vanit?, credimi, un diverti- mento oserei dire da bambino l'andare in cerca di applausi, farsi scarrozzare per la citt?, mettersi in mostra. In tutto ci? non c'? nulla di solido che tu possa possedere e far valere per il piacere del corpo.
Trad. G. Bellardi
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