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bukowski
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Re: analisi
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Data:
15/12/2003 23.09.38
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Plinio il Giovane sta parlando dello zio materno e padre adottivo, ovvero Plinio il Vecchio. T?ho fatto una costruzione all? ?italiana? ed evidenziato i costrutti pi? significativi. In basso, la traduzione del pezzo mancante. Scusami, ma il ripristino online del sito m?ha colto di sorpresa tanto quanto la sua cancellazione non avvisataci dal server. Saluti.
(7) Miraris [? uno dei ?verba affectuum?; regge dunque il ?quod? che, in questo caso ha valore che oscilla tra dichiarativo e causale] quod [oscilla tra dichiarativo e causale; regge il congiuntivo perch? riporta un pensiero ?obliquo? (non dello scrittore, ma della persona cui lo scrittore si rivolge)] homo occupatus [participio congiunto con sfumatura concessiva] in his absolverit tot volumina multaque tam scrupulosa? Magis miraberis si scieris [anteriorit? dei futuri] illum actitasse [?actito? ? frequentativo di ?ago?] causas aliquamdiu, decessisse anno sexto et quinquagensimo, egisse medium tempus distentum [>distineo; regge generalmente, come qui, l?abl.; ?, come il seguente, participio congiunto] impeditumque qua [?qua? qua??, correlazione partitiva, tanto? quanto?, vuoi? vuoi?] officiis maximis qua amicitia principum. (8) Sed [sott. ?ei?, costr. dativa, anche se esprime possesso di qualit? morali/intellettuali] erat acre ingenium, incredibile studium, summa vigilantia. Incipiebat lucubrare Vulcanalibus [feste in onore di Vulcano, celebrata il 23 agosto] non causa [costruz. ?causa + gen.?] auspicandi sed studendi statim a nocte multa, hieme vero ab hora septima [l?ora dell?inizio del lavoro variava col variare delle stagioni; l?ora VII corrispondeva, d?inverno, all?ora tra le 12 e le 13] vel cum tardissime octava, saepe sexta. Erat sane somni paratissimi, non numquam [= talvolta] instantis et deserentis etiam inter studia ipsa.
(9) Ante lucem ibat ad Vespasianum imperatorem - nam ille quoque utebatur [regge abl.; imperfetto di consuetudine, come del resto gli altri in questo passaggio] noctibus -, inde ad officium delegatum sibi. Reversus domum reddebat quod reliquum temporis studiis. (10) Post cibum saepe - quem interdiu sumebat levem et facilem more veterum - aestate si quid otii [partitivo] iacebat in sole, liber legebatur [si faceva leggere], adnotabat excerpebatque. Nihil enim legit quod non excerperet; solebat etiam dicere nullum esse librum tam malum ut non prodesset aliqua parte.
Ti meraviglierai che un tal numero di opere e che richiedono tanta scrupolosit?, siano state compiute da un uomo cos? occupato; ma ti meraviglierai ancor pi? venendo a sapere che egli per un certo tempo esercit? l'avvocatura, manc? a cinquantasei anni e nel periodo intermedio fu occupato e assorbito vuoi dai pi? importanti incarichi, vuoi dai suoi rapporti con gli imperatori. Ma era di intelligenza vigorosa, di incredibile applicazione, di grande resistenza alla veglia. Cominciava a lavorar vegliando alle feste di Vulcano, non per prendere gli auspici, ma per studiare, a partire da notte fonda, d'inverno dalla settima ora o, al pi? tardi, dall'ottava, sovente dalla sesta. Era del resto prontissimo a prender sonno, sovente riuscendo a lasciarlo o riprenderlo durante il proprio lavoro.
Trad. L. Rusca
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