Data:
16/12/2003 22.34.49
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Cicerone, De inventione, 29 passim
Ma la ?narratio? [ovvero, la parte dell?orazione che seguiva all?esordio e serviva a esporre il fatto] potr? essere chiara se ogni cosa, cos? come ? stata fatta a principio, a principio sia esposta, e si deve osservare [?servabitur?; il futuro ha valore d?ingiunzione, cos? come nel seguito] l?ordine dei fatti e dei tempi, di modo che gli avvenimenti siano esposti nell?ordine [lett. cos? (suppongo ?ita?) come] in cui si sono verificati o, verosimilmente, si sarebbero potuti verificare. Inoltre, si dovr? far attenzione a che nulla sia detto in modo confuso e contorto, che un argomento non divaghi in un altro, che non si facciano digressioni esagerate [lett. che non si risalga (col discorso) da molto lontano (ab ultimo)] o si giunga a conclusioni affrettate [lett. che non si avanzi (col discorso) al punto ultimo], che non si trascuri (tutto) ci? che attiene alla questione. E, in generale, bisogna attenersi anche in questo aspetto (dell?orazione) alle regole della brevit?, giacch? [nam], sovente, un?argomentazione vien poco compresa a causa della prolissit?, piuttosto che della oscurit? dell?esposizione. Inoltre, ? opportuno ricorrere ad un linguaggio chiaro, presupposto da esporre nella sezione dedicata alle regole della ?elocutio? [ovvero, quella parte della retorica classica relativa alla scelta ed alla combinazione opportuna delle parole nel discorso].
Trad. Bukowski
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