Data:
22/12/2003 14.29.24
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Tito Livio, Storia di Roma, XIII, 7 passim
Mario convoc? l'assemblea ingiungendo di correre incontro numerosi ad Annibale, con mogli e con figli. Tutti eseguirono l'ordine non tanto per obbedienza quanto con entusiasmo dato il favore popolare e il gran desiderio di vedere di persona un condottiero reso famoso da gi? numerose vittorie. Decio Magio non solo non usc? di citt? per andargli incontro, ma nemmeno rimase a casa, non volendo far pensare che aveva paura o era pentito; si mise anzi a passeggiare oziosamente nel foro con il figlio e qualche cliente, mentre tutti suoi concittadini erano in grande agitazione per accogliere e vedere Annibale. Appena entrato in citt?, Annibale richiese una riunione del senato, ma i maggiorenti campani lo pregarono di non occuparsi di niente di impegnativo in quella giornata: anzi, quel giorno, diventato di festa proprio per il suo arrivo, lo celebrasse anche lui in gioia e allegria. Annibale, anche se la sua indole lo rendeva facile all'ira, tuttavia, per non opporre un. rifiuto al primo incontro, trascorse la pi? gran parte del giorno a visitare la citt?.
Trad. G. D. Mazzocato
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