Data:
24/12/2003 9.45.05
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Talvolta, l?aiuto dei deboli si rivela [lett. ?] utile anche per i potenti [dat. di vantaggio]. I leoni, poich? sono animali di grande stazza [ingentia], hanno robuste forze: tuttavia, una volta, un topolino [humilis mus] di campagna [silvestris] fu utile ad un leone forte e grosso. Ecco cosa avvenne [lett. nam, infatti]: mentre il leone sonnecchia nel bosco [in silvestribus locis], la bestiola, impacciata [timida], urta incautamente il muso della fiera, con la (sua) zampetta [levi pede], turbando [lett. e turba] il placido sonno del leone. Il re degli animali sobbalza all?istante ed afferra, con le grinfie [rapacibus unguibus], la zampa del topo. Al che, la bestiola, supplice, implora la misericordia dell?aggressore [adversarii, propriamente: nemico]: ?Se sarai misericordioso e clemente e se mi lascerai vivere [lett. preserverai incolume (suppongo ?incolumem?) la mia vita], nutrir? [lett. avr?] eterna gratitudine verso la tua clemente misericordia?. Il leone scoppia a ridere; ma comunque esaudisce la supplice preghiera del topo e lascia andare la zampa della bestiola. Poco tempo dopo, il leone cade nelle reti dei cacciatori, e riempie il bosco di terribili ruggiti [vocibus]. Appena il topolino [parvus mus] sente gli atroci lamenti della bestia, memore del precedente beneficio (ch?essa gli aveva concesso non uccidendolo), accorre in tutta fretta [veloci pede]. Vede il pericolo in cui s?? cacciato il povero leone [lett. del povero leone], e, senza perder tempo [suppongo ?celeriter?, velocemente], rosicchia i nodi delle reti, con i suoi denti piccoli, ma aguzzi, liberando [lett. e libera] il suo vecchio benefattore. Cos?, la bestiona [forte animal] scampa alla morte grazie al piccolo aiuto [ope > ops] del topolino.
Trad. Bukowski
Auguroni.
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