Data:
28/12/2003 17.45.26
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Introduzione.
In virt? d?una certa argomentazione, che da taluni vien scambiata per dimostrazione del fatto che la specie umana ha cominciato ad essere ?ex abrupto? ? la qual cosa varrebbe, in linea generale, per tutte le specie di esseri sottoposti a generazione e corruzione ? si pone la questione relativa a tale dilemma, procedendo attraverso il metodo tracciato da Aristotele [Philosophi]. L?argomentazione di cui sopra si pu? sviluppare in due modi. [1] Ecco il primo modo, che ha una maggiore evidenza: la specie, che viene inaugurata da un suo individuo, ? effettivamente ?nuova?, e comincia ad essere, bench? senza alcun elemento che la prefigurasse [siamo all?interno del ?problema degli universali?: la questione, nel nostro contesto, pu? apparire oziosa, ma allora non lo era, e si pu? esporre, con le inevitabili approssimazioni, cos?: la specie (ch?? un ?universale?) ha ragion d?essere quando annovera ?individui?: la specie umana, dunque, non esisteva prima che apparissero gli uomini; ma, allora, l?universale non ? eterno?]. E?, appunto, il caso della specie umana e di tutte le specie di esseri sottoposti a generazione e corruzione. La premessa minore di tale sillogismo ? evidente. La maggiore si dispiega come segue: la specie non ha essere n? causa d?essere a prescindere dall?individuo, ovvero dagl?individui. Tale sar? appunto qualsivoglia specie ?causata? da individui sottoposti a generazione e corruzione. [2] Il secondo modo dell?argomentazione segue un?altra falsariga: gli universali non hanno essere n? causa d?essere a prescindere dagl?individui, ovvero dall?individuo. Ora, ogni ente ha la sua causa in Dio. Avendo anche l?uomo la propria causa in Dio, dal momento che l?uomo ? esso stesso un ente mondano, il suo essere dovr? giocoforza concretarsi in un determinato individuo, cos? come il cielo e qualsivoglia ente che ha la sua causa in Dio. Ch?, se l?uomo non ha un ?foggia individuale eterna? [ovvero, un? ?idea singolare? di uomo], cos? come il cielo sensibile, stando ai filosofi, allora la specie umana avr? la sua causa in Dio, tal che ha cominciato ad essere senza alcun elemento che la prefigurasse. In realt?, bench? quest?argomento, fermo restando un suo certo involversi, abbia facile soluzione, poich? tuttavia, esso tocca una materia degna di considerazione, intendo soffermarmici per un po?, sviscerandolo in 4 punti per me essenziali: 1. in che modo la specie umana ? e, in linea generale, ogni altra specie di esseri sottoposti a generazione ? viene causata; 2. ch?? connesso al primo e risponde all?argomento suddetto, in qualunque modo essa si formi; 3. dal momento che l?argomentazione suddetta ammette che gli universali hanno il loro essere negli individui, se questa affermazione ha verit?, e sotto quale rispetto ce l?ha; 4. data l?affermazione per la quale una specie comincia ad essere bench? senza alcun elemento che la prefigurasse, ne consegue che l?atto precede la potenza sotto il rispetto del tempo: secondo il metodo filosofico, si spiegher? il senso di questa precedenza, nell?ordine del tempo, dell?atto sulla potenza appunto; problema, questo, piuttosto ostico.
saluti
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