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Mittente:
bukowski
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Re: eneide!grazie tante
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Data:
02/01/2004 0.13.22
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Ecco una traduzione letteraria:
Cos? parlava Anchise; e ancora aggiunge, ai due che stupiti ascoltavano: "Guarda, come s'avanza Marcello, come spicca per le spoglie preziose e vittorioso eccelle su tutti gli altri eroi. Difender? lo Stato nel pi? serio pericolo, grande sul suo cavallo sterminer? i nemici Cartaginesi e i Galli ribelli, appender? tre volte le prede di guerra nel tempio di Quirino." E allora Enea che vedeva andare insieme a Marcello un giovine bellissimo, dalle armi splendenti, ma scuro in volto, con gli occhi bassi, privi di gioia: "Padre, chi ? quel giovane che accompagna l'eroe? Forse suo figlio, forse qualcuno dei suoi nipoti? Che murmure di meraviglia lo circonda! E che aspetto maestoso lo distingue! Ma una notte scurissima circonda la sua testa con un'ombra luttuosa." Il padre Anchise, gli occhi pieni di pianto, disse: "Non domandarmi di questo futuro immenso lutto. Il Fato lo mostrer? appena al mondo e vorr? che non viva pi? oltre. Dei, la stirpe romana vi sembrerebbe forse troppo grande e potente se un simile miracolo dovesse durare a lungo. Quanti pianti dal Campo Marzio si leveranno alla citt? di Marte! E quali funerali vedrai, o padre Tevere, scorrendo davanti al nuovo sepolcro! Nessun altro figlio di gente troiana far? sperare tanto gli avi latini; e la terra di Romolo mai pi? potr? un giorno vantarsi altrettanto. O piet?, fede antica, invincibile mano di combattente! Nessuno avrebbe potuto impunemente affrontarlo in armi, sia che andasse contro il nemico a piedi, sia che desse di sprone a un focoso cavallo. Ohim?, fanciullo degno di piet?, se potrai forzare in qualche modo il destino crudele, sarai un degno Marcello! Spargete a piene mani gigli candidi, datemi fiori purpurei, che io possa gettarli ai suoi piedi e almeno con questi doni colmare l'anima del mio nipote, rendendogli un inutile omaggio." Cos? errano qua e l? per tutta la regione nei vasti campi ariosi, osservando ogni cosa.
Fonte: www.bibliomania.it
La seguente, invece, ? una traduzione decisamente letterale:
Cos? il padre Anchise ed aggiunge per quelli che stupivano: "Osserva come Marcello, glorioso per le ricche spoglie, avanza e da vincitore supera tutti gli eroi. Costui, da cavaliere, sistemer? lo stato romano, quando un grande tumulto sconvolga, vincer? i Puni ed il Gallo ribelle, ed appender? per terzo al padre Quirino le armi catturate." Ma qui Enea (infatti vedeva insieme procedere un giovane, bello d'aspetto e splendente nelle armi, ma poco lieta la fronte, gli occhi col volto abbassato): "Chi ?, padre, colui che accompagna l'eroe che avanza? Il figlio o qualcuno dei nipoti della grande stirpe? Che fervore di compagni, attorno! Quanta maest? in lui! Ma una nera notte attornia il capo di triste ombra". Allora il padre Anchise, spuntate le lacrime, inizi?: "O figlio, con chiedere l'enorme luto dei tuoi: i fatti lo mostreranno soltanto in terra n? lasceranno che resti di pi?. O celesti, la stirpe romana vi sembr? troppo potente se questi doni fossero stati suoi. Quanti gemiti d'eroi provocher? quella piana presso la grande citt? di Marte! Quali funerali, o Tevere, vedrai, quando scorrerai oltre la tomba fresca. Nessun ragazzo della stirpe di Ilio innalzer? a tanto per speranza gli avi latini, n? la terra di Romolo si glorier? mai tanto di alcun figlio. Oh piet?, oh antica fede, destra invincibile in guerra. A lui armato, nessuno si sarebbe recato contro impunemente, sia andando contro il nemico da fante, sia che calcasse con gli speroni i fianchi di spumeggiante cavallo. Ohi, ragazzo degno di pianto: se mai rompessi i tuoi fati, tu resterai Marcello. Gettate gigli a piene mani, che io sparga fiori purpurei e colmi l'anima del nipote almeno con questi doni e faccia un inutile regalo". Cos? camminano qua e l? per tutta la regione in vaste pianure ariose ed osservano tutto.
Fonte: http://ulisse.provincia.parma.it/scuo...
Saluti ed auguri.
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• eneide!grazie tante Re: eneide!grazie tante
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