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Mittente:
bukowski
Re: Traduzione De aeternitate mundi   stampa
Data:
08/01/2004 1.17.53




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La specie umana, bench? non sia generata per s?, ? tuttavia generata per accidente. Ecco come avviene. Nel caso in cui, dell?uomo, venga dissociata la componente razionale dalla materia individuale, ovvero dal singolo individuo, tale ch?esso assurga a pura astrazione, allora, cos? com?esso non ? generato per s?, non lo ? neanche per accidente.
Ma poich? l?uomo ? questo particolare essere umano [ovvero, l?individuo in carne ed ossa, ?qui ed ora?, il ?sinolo?] ? ad esempio Socrate o Platone ? essendo Socrate un uomo, una volta ch?egli ? generato [come individuo], vien generato anche l?uomo. Questo sillogismo segue la falsariga di quello d?Aristotele, nel VII libro della Metafisica, dov?egli afferma che laddove si produce una sfera di bronzo, si produce una sfera [?e non bronzo (?ingenerabilit??, dice Aristotele, della materia)], perch? una sfera di bronzo ?, appunto, una sfera.
E poich?, come Socrate ? un uomo, cos? lo ? anche Platone, e cos? via gli altri, l?uomo ? generato attraverso la generazione di qualsivoglia individuo, e non solo d?un unico individuo determinato.
Dunque, da quanto detto, appare chiaro in che senso la specie umana sia concepita dai filosofi come sempiterna e ci? nondimeno causata: ovvero, non nel senso ch?essa esista come un?astrazione dagl?individui, n? nel senso ch?essa esista in un certo individuo che sia, a sua volta, sempiterno e causato, come, per esempio, la specie delle intelligenze celesti, ma nel senso che, per ci? che riguarda gl?individui della specie umana, uno vien generato prima dell?altro secondo una sempiterna teoria di generazioni, tal che la specie ha l?essere ed ? causata per mezzo dell?essere e della causa di qualsivoglia individuo (della specie stessa).

Da qui il senso per il quale, secondo i filosofi, la specie umana ? eterna, e non ha cominciato ad essere senza alcunch? che la prefigurasse. Difatti, affermare ch?essa ha cominciato ad essere senza alcunch? che la prefigurasse equivarrebbe a dire che un suo individuo abbia cominciato ad essere senza che lo precedesse alcun individuo della sua stessa specie.
E dal momento che, secondo i filosofi, la specie umana non ha altra causa se non il fatto d?essere generata per mezzo d?un individuo che genera un altro individuo ? e adattiamo l?esempio al caso di Socrate e Platone ? essa ha cominciato ad essere anche come ?universale?. Codesti procedimenti s?attagliano al caso degli ?universali?. A riguardo degli ?accidenti?, invece, prendiamo il caso del correre; il correre o il non correre non pertengono all?essenza necessaria dell?uomo: Socrate pu? correre, Platone no. Dal fatto che Socrate corra s?evince che non necessariamente l?uomo, per essenza, non corra. Allo stesso modo, affermare che, generato Socrate, l?uomo ha cominciato ad essere, non equivale a dire che, in tal modo, esso abbia cominciato ad essere senza alcun altro elemento/individuo lo prefigurasse.

Trad. Bukowski

salutoni :)
  Traduzione De aeternitate mundi
      Re: Traduzione De aeternitate mundi
 

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