Data:
11/01/2004 17.38.42
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Plinio, Lettere, III, 6 passim
Con una eredit?, che mi tocc?, ho acquistato recentemente una statua in bronzo di Corinto, non molto grande, ma graziosa e ben finita, per quanto ne capisca, giacch? forse di ogni cosa, ma certo di tal genere me ne intendo poco: questa statua per? la comprendo anch'io. ? un nudo e non pu? celar difetti, se vi sono, n? dissimulare i pregi. Raffigura un vecchio in piedi; le ossa, i muscoli, i tendini, le vene, perfino le rughe paiono di uomo vivo, i capelli radi e sfuggenti sul davanti, larga la fronte, magra la faccia, esile il collo, cascanti le spalle, il petto floscio, il ventre rientrante. Anche il dorso denuncia la stessa et? in quanto da un dorso possa apparire. Inoltre il bronzo, come appare dal suo colore originale, ? vecchio e antico. Ogni cosa insomma ? tale da fermar lo sguardo di un intenditore, e da piacere a un ignorante.
Trad. L. Rusca
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