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bukowski
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Re: versione Cicerone
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Data:
12/01/2004 20.32.12
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Cicerone, Repubblica, I, 34 passim
E che ci potrebb'essere, invece, di pi? illustre di uno Stato governato dalla virt?, in cui, cio?, quello che comanda agli altri non ? servo egli stesso d'alcuna passione, ed ha per il primo fatto le cose cui invita ed esorta i cittadini, e non impone al popolo leggi cui egli stesso non ubbidisca; ma propone come legge la propria vita ai concittadini? E se quest'uno potesse agevolmente tutto concepire, non ci sarebbe certo bisogno di pi?; e se tutti potessero vedere l'ottimo e in esso consentire, nessuno chiamerebbe al governo una scelta di ottimati. La difficolt? di veder chiaro ? quella che ha fatto passare lo Stato dal re ai grandi, e gli errori e 1'audacia dei popoli dalla democrazia all'oligarchia. Cos?, tra l'impotenza di un solo e l'accecamento della moltitudine, l'aristocrazia ha occupato il mezzo in funzione di perfetta moderatrice: e finch? gli aristocratici difendono davvero lo Stato, i popoli non possono essere che felicissimi, liberi da ogni cura e da ogni pensiero, avendo affidato la cura della loro quiete ad altri che si sono assunti l'obbligo di difenderla e che si guarderebbero bene dal far credere al popolo che i grandi trascurino i suoi interessi.
Fonte: www.bibliomania.it
Non c'? di che. Saluti.
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• versione Cicerone Re: versione Cicerone
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