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19/01/2004 23.03.30
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Cicerone, Legge agraria, II, 87-91 passim
In nostri antenati furono dell?opinione [statuerunt] che, in tutto il mondo [in terris omnibus], solo 3 citt? potevano sostenere il nobile peso [gravitatem] dell?impero. In primo luogo, venne distrutta Cartagine, dal momento che [quod], sia ricca uomini sia per la sua stessa natura e posizione geografica, sembrava (che) facilmente (potesse) slanciarsi fuori dall?Africa e incombere, senz?altro, sulle colonie pi? floride del popolo Romano, )poste) sui litorali africani o nell?isola di Sicilia. Di Corinto a malapena [vix] ? rimasta traccia [vestigium; cio? fu quasi completamente distrutta]: tale citt? era situata sulle anguste strettoie [conviene legare l?endiadi ?in angustiis atque in faucibus?] della Grecia, lontano dalla vista del nostro impero. Eppure, come dicevo [il perfetto latino viene rese in imperfetto ?durativo? italiano, in casi come questo], essa fu distrutta dalle fondamenta [funditus], non perch? potesse rappresentare un pericolo per l?impero romano, ma perch? rappresentava una minaccia per la libert? della Grecia. I nostri antenati, infine, vollero che Capua fosse si limitasse ad essere [tantum? esse, fosse soltanto] ricettacolo di aratori, mercato [nundinas; pl. tantum; propr. giorno di mercato (che si teneva il nove di ogni mese); per metonimia, il mercato stesso] di campagnoli, dispensa e deposito del territorio campano. Nella citt?, non vi erano individui che potessero scompaginare [lett. che scompaginassero] lo Stato con iniqui propositi e cercare un pretesto [causa] di rivoluzione [rerum novarum; la ?novitas? era un principio che l?ideologia romana non digeriva affatto], giacch? dove non esiste pubblica onoreficenza, non vi pu? essere (neanche) desiderio di gloria. Cos?, i nostri antenati, da un lato [et?] sfuggirono alla nomea [infamiam] di essere crudeli [lett. di crudelt?] non avendo saccheggiato [sustuli > fero] la pi? bella citt? d?Italia; dall?altro [? et] furono molto lungimiranti [multum in posterum providerunt], lasciando la citt? (cos?) sfinita e sfiancata (nelle sue forze) [ovvero, riuscirono, con molto tatto, a preservare la citt? e, insieme, a renderla inoffensiva].
Trad. Bukowski
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