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Mittente:
bukowski
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Re: Seneca, dial. 1,2,5
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Data:
21/01/2004 21.03.55
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Seneca, La provvidenza, II, passim
Guarda la differenza fra l'amore di un padre e quello di una madre: il padre esige che i figli s'alzino di buon'ora per dedicarsi alle loro occupazioni, non vuole che riposino neppure nei giorni festivi, gli fa versare lacrime e sudore; la madre, invece, vorrebbe coccolarseli in seno, fargli scudo, a difesa d'ogni tristezza, d'ogni pianto e fatica. Ebbene, Dio verso i buoni ha l'animo di un padre, li ama, ma senza debolezze o cedimenti, e dice: "Le fatiche, i dolori e le sventure li tengono sempre vigili, cos? acquisteranno una forza autentica, vera". Le bestie che ingrassano nell'inoperosit? s'indeboliscono e non solo non sono capaci di compiere alcuno sforzo ma non riescono nemmeno a muoversi e a sostenere il loro stesso peso. Una felicit? che non conosca assalti al minimo colpo vacilla, chi invece ? costretto a lottare incessantemente contro le avversit? della vita finisce col farci il callo e non cade davanti ad alcun male, e anche se cade continua a combattere in ginocchio. Ora ti meravigli che un Dio cos? amorevole verso i buoni, che desidera ottimi e superiori agli altri, assegni loro un destino che li tenga sempre addestrati?
Fonte: http://www.splash.it/cultura/latino/s...
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• Seneca, dial. 1,2,5 Re: Seneca, dial. 1,2,5
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