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Mittente:
bukowski
Re: Traduzione De calore solis   stampa
Data:
28/01/2004 16.55.46




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Questo saggio ha come tema il calore solare. Comincio allora con l?indagare, in linea assoluta, le modalit? del principio di generazione. Quanti sono, innanzitutto, questi principi? Sono tre: calore (intrinseco), moto e irradiazione. Appurato ci?, rimane da intendere l?univocit? che, in essi, lega causa ed effetto, e il senso stesso di questa univocit?. A causa univoca corrisponde, difatti, un effetto univoco.

L?univocit? del calore ? patente, giacch? il calore generato da ciascuno di questi principi possiede identica propriet?, e dunque d? luogo ad identici risultati. In questo senso, esso ? inteso in modo appunto univoco, non equivoco. E allora indaghiamo codesta causa univoca.

In tutti gli enti la causa prossima del calore ? la disgregazione; ? la disgregazione di particelle materiali che comporta la generazione del calore. Sotto quale rispetto ci? possa attribuirsi al moto ed all?irradiazione ?, comunque, difficile mostrare.

Il moto locale, che genera calore, si divide in moto naturale e moto violento. Il moto naturale, a sua volta, si divide in moto rettilineo e moto circolare. In primo luogo, parliamo del moto violento, ovvero del grave mosso secondo moto violento. Tre sono le modalit? del moto violento cui ? sottoposto un grave: verso l?alto [A], verso il basso [B], verso il basso ma non condotto verso il centro [C]. In relazione a tutte queste modalit?, ? evidente che, nel moto violento, avviene una scomposizione [oggi si direbbe: vettoriale] del moto. Nel moto violento, infatti, c?? una propriet? duplice, ovvero quella del moto naturale e quella del moto violento: l?una e l?altra tendono a muovere in direzioni diverse ciascuna delle parti dell?ente mosso, il che comporta, appunto, scomposizione del moto, la quale ? a sua volta ? comporta disgregazione dell?ente mosso in relazione alle sue parti, e quindi calore.

Ora, dal momento che nella prima modalit? del moto violento (ovvero in [A]) c?? maggiore opposizione nella direzione della propriet? degli enti mossi, poich? l?una muove in direzione completamente opposta rispetto all?altra [il grave lanciato verso l?alto assume una direzione opposta rispetto alla sua direzione naturale, in quanto grave, ovvero verso il basso], ne consegue una disgregazione tale che si produce una quantit? massima di calore, rispetto a quella che si sprigiona nel caso [B] e in quello [C]. Lo si evince in via sia teorica che empirica.

La stessa cosa si evidenzia in relazione al moto naturale, ch? si genera calore anche per effetto del moto naturale verso il basso. Anche qui, c?? il concorrere di due propriet? in atto: una del moto naturale, l?altra di quello violento, che interessano ciascuna parte dell?ente mosso. La presenza della propriet? del moto naturale ?, in questo caso, evidente [dato che, appunto, il moto avviene verso il basso, la direzione preferenziale del moto naturale]. Non mi resta, quindi, che dimostrare la presenza della propriet? del moto violento.
Sillogismo maggiore: tutto ci? che ha un peso e si muove verso il basso, ma non indirizzato verso il centro, ? sottoposto a moto violento. Ma tutte le parti del grave sono indirizzate verso il basso ma non verso il centro; dunque, tutte le parti del grave son sottoposte a moto violento.
Sillogismo minore: le parti del grave, inteso questo nel suo insieme, sono equidistanti tra loro. Ne consegue che quando esse vengono mosse verso il basso secondo il moto del grave nella sua interezza, esse si muovono seguendo direzioni equidistanti. Propriet? delle linee equidistanti ? che esse, bench? protratte all?infinito, non s?incontrano mai. E allora, le parti del grave sottoposto a moto naturale si muovono verso il basso secondo direzioni che non s?incontrano: ci? vuol dire che non sono dirette verso il centro, perch?, se lo fossero, nel centro appunto s?incontrerebbero.
In questo modo, dunque, s?evince il principio in base al quale ciascuna parte di un grave, mosso verso il basso secondo moto naturale, ha una duplice propriet? [naturale e violenta] che ne scompone il moto in diverse direzioni.
Ma in questo caso [C], l?opposizione ? certamente minore che nel suddetto caso [A]: in effetti, il moto naturale ?, tra i moti che generano calore, quello che ne produce in quantit? minore.

Da quanto detto, risulta allora chiaro che il calore ? generato dal moto naturale rettilineo e dal moto violento, e che dal calore si genera calore per causa univoca.

Salutoni :)

P.S.: caro Paolo, hai terminato la prolusione? Sono impaziente di leggerla.
  Traduzione De calore solis
      Re: Traduzione De calore solis
         Re: Traduzione De calore solis
 

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