Data:
30/01/2004 22.56.05
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Simmaco al fratello Flaviano.
Se le ragioni [lett. sing.] della (vera) amicizia sempre pretendono che ci si aiuti l?un l?altro con reciproci favori, quanta maggior premura ? dovuta nei confronti degli interessi dei (nostri) intimi [propinquorum], coi quali condividiamo le eventualit? buone e quelle cattive! Perch?, sovente, la bont? della causa ci spinge a concedere pi? facilmente all?equit? ci? che dobbiamo al vincolo familiare [generi]? La quale equit?, non meno che il vincolo [necessitudo], (mi) ha spinto ad agire per lui, come tu stesso, del resto, avrai modo di valutare. Infatti, affinch? [?quo?, utilizzato generalmente con comparativi, come in questo caso] la questione fosse pi? chiara, ho preferito allegare gli esemplari della lettera, per non limitarmi ad esser creduto sulla parola. Ora, se ti ? a cuore il mio volere, dedica a tale questione una sicura sollecitudine, quanto le dedicheresti gi? per tuo scrupolo, anche qualora io non dicessi nulla. Stammi bene. [Una lettera di raccomandazione, suppongo].
Trad. Bukowski
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