Data:
02/02/2004 0.01.46
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Lucrezio, la natura delle cose, II vv. 1002-1022
N? la morte distrugge le cose s? da annientare i corpi della materia, ma di questi dissolve l'aggregazione; poi congiunge altri atomi con altri e fa che tutte le cose cos? modifichino le loro forme e mutino i loro colori e acquistino i sensi e in un attimo li perdano, s? che puoi conoscere come importi con quali altri i medesimi primi principi, e in quale disposizione, siano collegati, e quali movimenti a vicenda imprimano e ricevano, e non devi credere che negli eterni corpi primi possa aver sede ci? che vediamo fluire alla superficie delle cose e talora nascere e s?bito perire. Anzi, nei nostri stessi versi ? importante con quali altre e in quale ordine ogni lettera sia collocata; giacch? le stesse lettere significano il cielo, il mare, le terre, i fiumi, il sole, le stesse le messi, gli alberi, gli esseri viventi; se non tutte, almeno per la parte di gran lunga maggiore sono consimili; ma ? per la posizione che differiscono i significati. Cos? nelle cose stesse parimenti, quando nella materia mutano gl'incontri, i movimenti, l'ordine, la disposizione, le figure, anche le cose devono mutare.
Fonte: www.bibliomania.it
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