Data:
12/02/2004 19.23.31
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Lucrezio, La natura delle cose, VI, vv. 1208-22
E alcuni, gravemente temendo il limitare della morte, vivevano dopo essersi mutilati del membro virile col ferro; e taluni, pur senza mani e senza piedi, rimanevano tuttavia in vita, come altri perdevano gli occhi: tanto si era impadronito di loro un acuto timore della morte. E inoltre un oblio di tutte le cose invase certuni, sicch? non potevano riconoscere neppure s? stessi. E bench? sulla terra giacessero insepolti mucchi di corpi su corpi, tuttavia gli uccelli e le fiere o fuggivano balzando lontano, per evitare l'acre puzzo, oppure, se li assaggiavano, languivano per morte imminente. E d'altronde in quei giorni non era affatto facile che qualche uccello comparisse, e le stirpi delle fiere, abbattute, non uscivano dalle selve. La maggior parte languiva per la malattia e moriva.
Lucrezio, La natura delle cose, VI, vv. 1282-86
E a molti orrori li indussero ?gli eventi? repentini e la povert?. Cos? con grande clamore ponevano i propri consanguinei sopra roghi eretti per altri, e di sotto accostavano le fiaccole, spesso rissando con molto sangue piuttosto che lasciare i corpi in abbandono.
Fonte: www.bibliomania.it
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