Data:
18/02/2004 20.36.41
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Cicerone, De finibus, I, 69-70
[69] Vi sono poi certi Epicurei un po' meno arditi nei confronti dei vostri schiamazzi, ma tuttavia abbastanza acuti; essi temono che, se riteniamo l'amicizia da ricercarsi per il nostro piacere. tutta l'amicizia nel suo complesso risulti per cos? dire zoppicante. Pertanto, secondo questi, i primi incontri, le prime intimit? e la propensione a stabilire rapporti consuetudinari sono determinati dal piacere; quando poi l'abitudine prendendo sviluppo ha prodotto la familiarit?, sboccia un amore cos? vivo che, anche se dall?amicizia non proviene alcuna utilit?, gli amici tuttavia si amano fra loro per se stessi. Ed invero, se per l'abitudine siamo soliti affezionarci ai luoghi, ai santuari, alle citt?, alle palestre, al campo sportivo, ai cani, ai cavalli, ai divertimenti della ginnastica o della caccia, quanto non sar? pi? facile e pi? giusto che ci? si verifichi nelle relazioni abituali con gli uomini? [70] Vi sono infine di quelli che asseriscono l'esistenza di una specie di patto fra i sapienti per cui amano gli amici non meno di se stessi. Ne comprendiamo la possibilit? e spesso anche lo constatiamo, ed ? evidente che per vivere piacevolmente non si pu? trovare nulla che sia pi? adatto di un legame di tale specie.
Trad. Marinone
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