Data:
24/02/2004 23.03.19
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S?, in effetti, difficilotta.
Cicerone, Epistulae ad Familiares, II 5
Cicerone saluta C. Curione.
A che punto siano giunte [lett. in che modo si svolgano] le attuali difficolt? [haec negotia] non m?azzardo a raccontar(te)lo neanche [ne? quidem] per lettera. Ciononostante, mi rallegro con te [il ?tibi? iniziale], poich? sei lontano [quod abes], bench?, ovunque tu sia, come gi? ho avuto modo di scriverti, ti trovi sulla stessa barca [l?espressione proverbiale (= ti trovi nella stessa situazione) s?? mantenuta anche nella nostra lingua]: (e tuttavia con te mi rallegro) sia perch? non sei costretto a vedere [lett. non vedi] le cose che io (son costretto a vedere) [?nos? pl. modestia], sia perch? il tuo valore [laus] campeggia [sita est] su un piedistallo [lett. luogo] eccelso e illustre, al cospetto di moltissimi e soci e concittadini; (virt?) che a me [ancora pl. modestia] vien riferita non da oscuro e contrastante [vario] pettegolezzo [sermone], ma da una illustrissima, coerente [una] e universale [omnium] fama.
Nutro dubbio [nescio, non so] su un unico punto [?illud? prolettico]: se congratularmi (effettivamente) con te o se provare timore, tenuto conto che straordinaria ? l?attesa per il tuo ritorno. Non perch? [quo] io tema che il tuo valore non corrisponda alla fama [opinioni hominum], ma (perch? temo) che, per Ercole!, una volta arrivato, tu non abbia oramai di che fare [quod cures; ovvero: il mio timore ? che la situazione, al tuo arrivo, sar? gi? bell?e compromessa, come specificato appena dopo]: a tal punto la situazione [omnia, tutte le cose, tutte le cariche] ? compromessa e, oramai, sull?orlo del precipizio [iam prope exstincta]. Ma non so se queste cose sia, o meno, corretto riferir(te)le per lettera; perci?, i dettagli [cetera] li apprenderai da altri. Tu [nota l?enfasi del pronome espresso], tuttavia, se nutri una qualche speranza a riguardo (delle sorti) dello Stato, o (al contrario) disperi, (comunque) prepara, pensa, escogita quelle (soluzioni) che dovrebbero [lett. devono] albergare [esse in] in quel cittadino o uomo (onesto) [viro], intenzionato a restituire [qui sit? vindicaturus (perifrastico)] all?antica dignit? e libert? lo Stato, (bench? esso sia) afflitto ed oppresso da (questi) miseri e corrotti tempi [da unire l?endiadi evidenziata dall? ?ac?].
Trad. Bukowski
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