Data:
14/04/2004 19.45.03
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Quintiliano, Istituzione oratoria, XII, 11 passim
Io ho visto l'oratore pi? grande che mi sia toccato di conoscere, Domizio Afro, che, quando era molto anziano, perdeva ogni giorno una parte del prestigio che si era acquistato: quando parlava (lui, che un tempo era stato il principe del foro, e nessuno avrebbe potuto dubitarne), alcuni - che vergogna! - ridevano, altri arrossivano. Ed ? per questo che si disse di lui che preferiva deficere [perdere] piuttosto che desinere [ritirarsi]. 4. Eppure non ? che le sue orazioni, comunque fossero, potessero essere definite brutte: erano soltanto inferiori alle precedenti. Prima dunque di cadere prigioniero di queste insidiose trappole dell'et?, l'oratore suoner? la ritirata e far? vela verso il porto con la sua nave intatta. E, se si sar? comportato in questo modo, non saranno infatti minori i frutti che ricaver? dal suo studio: o scriver? le sue memorie per i posteri o, come si ripropone di fare Lucio Crasso nei libri di Cicerone, spiegher? questioni legali a chi verr? a consultarlo, oppure comporr? un trattato di eloquenza o dar? una degna veste stilistica ai migliori precetti di vita. 5. I giovani pi? promettenti frequenteranno poi la sua casa, come si faceva nei tempi antichi, e gli chiederanno informazioni come se fosse un oracolo sul sentiero che porta alla vera eloquenza. Egli li educher? come se fosse il padre dell'arte oratoria e, come un vecchio timoniere, far? loro conoscere le coste, i porti, i segni che annunciano la tempesta, le manovre corrette per guidare la nave con i venti favorevoli e contrari. A fare questo lo spinger? non solo il suo dovere nei confronti dell'umanit?, che ? comune a tutti, ma anche un vero amore per la sua professione: 6. nessuno vorr? infatti veder decadere un'arte nella quale egli ? stato uno dei migliori in assoluto. E, del resto, esiste forse qualcosa che sia pi? bello dell'insegnare ci? che si conosce alla perfezione?
Trad. S. Beta
Marziale, Epigrammi, II, 68
Se adesso ti saluto chiamandoti per nome mentre prima ti chiamavo "signore e padrone", non dire che sono arrogante: con tutte le cose che avevo mi sono comprato il berretto della libert?. I signori e i padroni li deve avere chi non ? padrone di se stesso e desidera quello che desiderano i signori e i padroni. Se puoi fare a meno di un servo, Olo, allora puoi fare a meno, Olo, anche di un padrone.
Trad. S. Beta
|