Flavio Ezio, generale nato nella regione danubiana, controllò in pratica l'impero occidentale per quasi tutta la durata del regno di Valentiniano III. Il successo della sua carriera dipese dai rapporti con gli Unni, dei quali era stato ostaggio in gioventù.
Assicurò la Gallia alla sovranità di Galla Placidia e di Valentiniano, prima che gli Unni fossero ricacciati in patria. Nel 430 d.C. era "magister militum" (comandante in capo) e, quando Galla Placidia tentò di sostituirlo con un proprio fedele sotenitore, Bonifacio, Ezio conservò il potere con l'aiuto degli Unni stessi (432-3). Si servì di questi alleati per ristabilire l'ordine in Gallia, dove i Visigoti e i Burgundi si ribellavano (436-9), ma la sua politica fallì quando Attila, re degli Unni, attraversò il Reno e devastò la Gallia (459).
Ezio fu costretto a chiedere aiuto alle tribù che aveva sconfitto (soprattutto i Visigoti) contro i suoi antichi alleati ed ottenne una vittoria limitata ai "Campi Catalauni", vicino a Troyes, che però non impedì ad Attila di invadere l'Italia nel 452. Il prestigio di Ezio, ultimo grande generale romano, fu offuscato da questo insuccesso. Solo la morte potè esautorarlo; il 21 settembre del 454 fu accusato di tradimento e pugnalato a morte dallo stesso imperatore.
|