Con il nome Italia, inizialmente veniva indicata solo la Calabria;
nel III sec. a.C. I'ltalia coincideva con la parte a sud dei fiumi Magra e Rubicone;
nel 49 a.C., divenuta romana anche la Gallia Cisalpina, fu considerata Italia
anche il Nord, mentre Sicilia e Sardegna furono unite all'ltalia solo nel III
sec. d.C. con la riforma di Diocleziano. La preistoria si protrasse in
Italia più a lungo che nelle zone orientali. I primi documenti di civiltà in
possesso degli storici risalgono al II millennio a. C.
La vera e propria età storica vi ebbe inizio soltanto nell'VIII
sec. a.C., ai tempi della colonizzazione greca in Italia meridionale e della
fioritura della civiltà etrusca. Tra l'VIII e il IV sec. a.C. si stanziarono
in Italia anche popolazioni indoeuropee, ricordate come Italici.
Le colonie greche, intomo al Vl sec. a.C., scatenarono feroci
lotte per l'egemonia e furono poi oggetto delle mire egemoniche dell'Atene di
Pericle. La civiltà etrusca fu indipendente per quattro secoli e sviluppò una
cultura di elevato livello, anche rielaborando gli apporti della Grecia e dell'Oriente.
La loro espansione li portò a scontrarsi con i Greci e con i Romani a sud e
con i Galli a nord. Con progressive annessioni di citta, I'Etruria venne incorporata
nei possedimenti romani. Dalla preistoria all'VIII sec. a.C.
Le prime comunità umane in Italia risalgono al tardo Paleolitico.
Gradualmente si passò dalla caccia e dalla raccolta alla coltivazione del terreno
e quindi a forme stabili di insediamento. Nella seconda metà del III millennio
a.C. si cominciò a lavorare il rame.
Agli inizi del II millennio a.C. si formarono alcune civiltà
al nord, intorno ai laghi lombardi verso la metà del II millennio si diffuse
la civiltà detta delle "terramare", dai depositi di terre grasse rinvenuti archeologicamente
(terra marna, terra grassa), nelle zone di Modena e Piacenza.
La civiltà più progredita, la villanoviana, comparve
alla fine del II millennio a.C.; dalla zona di Bologna si spinse verso sud fino
al Piceno, costruendo villaggi di capanne. Dal XIV sec. a.C. si era diffusa
una popolazione di pastori semi nomadi, lungo la dorsale dell'Appennino centrale,
da cui il nome di civiltà "appenninica".
Iniziò poi la penetrazione di popolazioni indoeuropee dell'Europa centro-orientale
che spinsero a sud le popolazioni già esistenti. Gli Italici si insediarono
nella parte centro-sud della penisola, costringendo i siculi a emigrare in Sicilia.
Con il nome Italici i romani indicarono poi le popolazioni
non latine assoggettate nella penisola con una serie di guerre che caratterizzarono
la fase più antica della loro storia. Durante le guerre puniche gli Italici
si federarono con Roma e, dopo la vittoria, parte di essi ebbe riconosciuta
la cittadinanza. Nell'VIII sec. a.C. Le principali popolazioni in Italia erano
così stanziate: Liguri e Veneti a nord; Umbro-Sabelli e
Latini al centro; Iapigi, Lucani e Bruzi a sud;
Siculi e Sicani in Sicilia; Sardani e Liguri in
Sardegna. In questo periodo, mentre l'Italia meridionale veniva colonizzata
dai Greci, si sviluppava al centro-nord la civiltà etrusca. |