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Historia

--- La storia di Roma e della Provincia Italia ---

 



 
 

La Casa Giulio-Claudia (27 a.C. - 68 d.C.).

 

TIBERIO (14-37).

Figliastro del precedente, percorre la carriera delle armi.
Augusto, sebbene malvolentieri, lo adotta, lo designa suo erede (26 VI 4 d.C.), lo fa investire dai comizi della tribunicia podestas, purché adotti il nipote Germanico (figlio di Druso) ed infine lo associa al trono (13 d.C.). Dopo la morte di Augusto riceve dal senato l'imperium proconsolare (VIII 14 d.C.).
Durante il governo di Tiberio l'Impero combatte le seguenti guerre:

Contro Tecfarinas (14-24 d.C.).
Tecfarinas si ribella in Mauretania ma è sconfitto. Alla campagna ha preso parte la III Augusta e (dal 20 d.C.) la IX Hispana (dalla Pannonia).

Contro Arminio (14-16 d.C.).
Germanico, nipote di Tiberio, continua la guerra in Germania con le legioni I Germanica (creata appositamente), II Augusta, V Alauda, XX Valeria Victrix, XXI Rapax, e sconfigge Arminio ad Idistavisio (16 d.C.), ma riceve l'ordine di ritirarsi nuovamente al Reno.
Germanico celebra il Trionfo a Roma ed erige un arco di trionfo nel Foro (17 d.C.), ma la Germania non sarà mai riassoggettata all'Impero.

Contro i Parti (17-18 d.C.).
Germanico conquista il trono d'Armenia per Zenone (che cambia nome in Artaxia), riduce a provincia la Cappadocia tolta al re Archelao, accusato di aiutare i Parti, ed annette la Commagene alla Siria dopo la morte senza eredi di Antioco III.
Raggiunta la pace con il re dei re Artabano, Germanico visita l'Egitto ma muore, appena trentaquattrenne, ad Antiochia (12 X 19 d.C.).

Contro i Sacroviro e Floro (21 d.C.).
I nobili gallici Giulio Sacroviro e Giulio Floro si ribellano ma sono sconfitti ad Augustodunum. Alla campagna hanno preso parte le legioni II Augusta, V Alaudae, XXI Rapax, XX Valeria Victrix ed una vexillatione della XIV Gemina.
La vittoria è celebrata con l'erezione di un arco di trionfo ad Aurasio (odierna Orange).

Tiberio fa erigere il tempio ad Augusto deificato, la domus tiberiana (entrambi sul colle Palatino) ed i castra pretoria presso l'Esquilino (alloggi per i pretoriani), riedifica il tempio di Castore e Pollice nel Foro (restano tre monumentali colonne corinzie), regola l'economia e limita gli eccessi nelle province, attirandosi l'odio della classe senatoria.
L'imperatore si ritira a Capri lasciando il governo all'unico prefetto del pretorio L. Elio Seinano (27 d.C.) ma questo fa uccidere Druso e confina Agripina (moglie di Germanico) con i figli. Accusato di tramare contro l'Imperatore, Seinano è giustiziato (18 X 31 d.C.), seguito dai suoi sostenitori.
Dell'epoca ricordiamo anche il celebre gastronomo Apicius, già con Augusto.
Tiberio muore a Miseno (16 III 37).

Gaio Cesare "CALIGOLA" (37-41).

Figlio di Germanico e Agrippina, è soprannominato "Caligola" dai soldati perché indossa le caligae, i calzari militari.
E' acclamato imperatore dai pretoriani appena ventiquattrenne, e governa come un sovrano orientale. Sposa sua sorella Drosilla (come i Tolomei), introduce il culto di Iside a Roma, erige in campo marzio il tempio di Iside e Serapide e trasferisce a Roma l'obelisco di Heliopolis (25,35 metri; solo quello del Circus Maximo, ora in Laterano, è più alto), dileggia le usanze romane facendo nominare senatore e sacerdote il suo cavallo preferito e celebrando trionfi per vittorie immaginarie.
Ultima il palazzo inziato dal predecessore e fa realizzare un nuovo aquedotto (37-44 d.C.) con il monumentale arco dell'odierna Porta Maggiore.
Fa giustiziare sudditi innocenti per confiscarne le ricchezze, effettua una campagna in Germania e Britannia senza ottenere alcun risultato (39-40 d.C.), depone e giustizia Tolomeo re di Mauretania (40 d.C.) ed è infine assassinato dal tribuno Chereas (24 I 41) appoggiato dagli ufficiali dei pretoriani, ai quali ha abbassato il soldo.

Tiberio CLAUDIO I Germanico (41-54).

Fratello di Germanico.
All'assassinio del nipote Caligola ha 50 anni, si nasconde, viene invece acclamato imperatore dai pretoriani (25 I 41) che ricompensa con cinque anni di soldo (circa 15.000 sesterzi ognuno) e che eleva a 9 coorti, poi a 12 coorti (47 d.C.). Inoltre pur lasciando il divieto di sposarsi a legionari e pretoriani, concede loro il riconoscimento dei figli illegittimi che ottengono quindi la cittadinanza romana.
Assume nome "Cesare Augusto Germanico" e combatte le seguenti guerre, prevalentemente offensive:

Contro i Mauri (40-42 d.C.).
Svetonio Paolino e Cn. Osidio Geta con la III Augusta occupano la Mauretania e sono istituite le province Tingitana e Cesariense (42 d.C.).

Contro Scriboniano (42 d.C.).
Arunzio Furio Camillo Scriboniano legato della Dalmazia si ribella appoggiato da numerosi senatori ma è abbandonato 5 giorni dopo dalle legioni VII Macedonica (il cui nome e cambiato in Claudia) e XI (che riceve l'appellativo Claudia Pia Fedelis). Segue una sanguinosa repressione.

Contro i principati Orientali (43-46 d.C.).
Annette la Licia (provincia dal 43 d.C.), parte della Giudea (annessa alla Siria nel 44), e la Tracia (invasa dalla IV Macedonica nel 46 d.C. ed eretta a provincia).

Contro i Britanni (43-47 d.C.).
Aulo Plauzio sbarca in Britannia con le legioni II Augusta, XIV Gemina, XX Valeria Victrix, IX Hispana ed una vexillatio della VIII Augusta nonostante la resistenza giunge al Tamigi (43-47 d.C).
Lo stesso Claudio è presente in Britannia per 16 giorni, riporta una vittoria presso Camulodunum e riceve il soprannome di "Britannico", assegnato anche a suo figlio Tiberio Claudio (che ha appena un anno).
Le quattro legioni restano in Britannia e occupano il Galles (50-51), duramente contrastati dall'eroico Caractacus re dei Siluri che sconfigge la II Augusta (51).

Contro i Frisoni (47-48 d.C.).
La Frisia (odierna Olanda) è annessa all'impero.

Contro i Siraci (47-49 d.C.).
Il governatore del Ponto porta Cotis sul trono del Bosforo Cimerrio (attuale Crimea) togliendolo al fratello Mitridate. Questo vi ritorna con l'aiuto dei Siraci ma i Romani invadono il loro paese (49 d.C.), ne ottengono la sottomissione e garantiscono così il Bosforo Cimerrio a Cotis.

Contro i Catti (50 d.C.).
L. Pomponio Secondo sconfigge il popolo germanico dei Catti, il più turbolento tra quelli germanici.

Il governo è svolto da liberti ed è in realtà in mano alla moglie Messalina, che Claudio ripudia e fa uccidere (48), sposa poi l'amante Agrippina Minore (figlia di Gemanico) che è la prima donna a fondare una colonia (Colonia Agrippina, l'attuale Colonia), ed è ingiustamente sospettata come causa della sua morte (13 X 54 d.C.).
Claudio lascia alcune sue opere storiche sugli Etruschi ed i Cartaginesi, l'ampliamento del porto di Ostia e presso Roma i resti del'Aqua Claudia; il più grande acquedotto romano, con 15 chilometri di archi alti fino a 27 metri, più le gallerie (39-52 d.C.).

Tiberio Claudio NERONE (54-68).

Figliastro del precedente che ne ha sposato la madre Agrippina e lo ha adottato (25 II 50 d.C.) cambiandogli nome (si chiamava infatti Lucio Domizio).
All'assassinio del patrigno, è acclamato, diciassettenne, imperatore dai pretoriani.
Nerone fa uccidere il fratellastro Britannico, figlio di Claudio I (II 55 d.C.), poi la madre Agrippina (24 III 59 d.C.), la moglie Ottavia (9 VI 62) e la seconda moglie Poppea.
Cerca di guadagnare popolarità con grandi opere e spettacoli, ma ciò è causa di notevole sperpero di denaro. Durante il suo governo mezza Roma è distrutta da un incendio (19 VII 64), e Nerone accusa i cristiani perseguitandoli sanguinosamente, molti di essi sono sacrificati nel Circus Gaii et Neronis (costruito sul Vaticano da Caligola e ritoccato da Nerone). Questa persecuzione è limitata alla città di Roma.
L'incendio permette la costruzione della suntuosa domus Aurea Neroniana, il più grande e ricco monumento dell'epoca Giulio-Claudia; 300x30 metri più 55 ettari di giardini con boschi, vasche di acque sulfuree ed un colosso alto 30 metri raffigurante Nerone nei panni del dio Helios (dove poi sorgerà il Colosseo).
L'impero subisce le seguenti invasioni, ribellioni e congiure:

Contro i Parti (55-63):
Il re dei re Vologese I invade l'Armenia togliendola a Tigrane (55).
L'abile Cneo Domizio Corbulone è nominato legato di Cappadocia, porta la IV Scytica dalla Mesia, ristabilisce la disciplina nelle legioni orientali III Gallica, VI Ferrata e riporta Tigrane sul trono armeno (58-60 d.C.).
Dopo una tregua Vologese sconfigge L. Cesennio Peto, nuovo legato di Cappadocia (autunno 62), con le legioni IV Scythica, VI Ferrata e XII Fulminata.
Corbulone legato di Siria riceve la XV Apollinaris dalla Pannonia e con le legioni III Gallica, V Macedonica, X Fretensis e XXII Deiotariana invade nuovamente i territori di Vologese I (63) che è minacciato dall'avanzata cinese sul Caspio, quindi acconsente a lasciare il regno d'Armenia al fratello Tiridate (63 d.C.), incoronato a Roma (66 d.C.).
Per coprire le spese di questa guerra Nerone svaluta il denaro.

Contro i Britanni (59-61):
Baodicea regina degli Iceni guida la rivolta dei Britanni e sconfigge sanguinosamente la IX Hispana il cui legato Petillo Ceriale si salva a stento.
C. Svetonio Paolino reprime la rivolta con le legioni XX Valeria Vicrix e XIV Gemina (che riceve l'appellativo Martia Victrix). Anche i druidi dell'isola di Anglesey vengono sterminati e Baodicea si suicida.

Contro i Sarmati (62-63):
Tiberio Plauzio Silvano Eliano legato di Mesia contiene i Sarmati che assediano Chersoneso (Sebastopoli) e ne accoglie molti oltre Danubio.

Congiura di Pisone (66):
Il fedele prefetto del pretorio Sofonio Tigellino reprime nel sangue la congiura di C. Calpurnio Pisone appoggiata dal prefetto del pretorio Fenio Rufo, numerosi senatori ed equites.
Tra le vittime ci sono Seneca e C. Petronio, che invia a Nerone una lettera satirica prima di suicidarsi. È nota anche Epicaris che dopo essere stata torturata si strangola per non rivelare i nomi dei congiurati (65 a.C.).

Contro gli Ebrei (66-70):
Gli Ebrei Zeloti massacrano il presidio di Gerusalemme (66).
C. Cestio Gallo legato di Siria con la XII Fulminata, vexillationes delle legioni IV Scythica e VI Ferrata (2.000 legionari), 6 cohortes e 4 alae di auxilia più 14.000 uomini forniti dai principi alleati orientali raggiunge Gerusalemme ma è respinto e durante la ritirata perde 5.000 fanti, 380 cavalieri, le macchine, i bagagli e l'Aquila della XII (67).
Tito Flavio Vespasiano con le legioni V Macedonica, X Fretensis, XV Apollinaris, 1.000 legionari della XXII Deiotariana e 15.000 uomini forniti dai principi alleati orientali occupa il paese (68-69) ed inizia l'assedio di Gerusalemme.

Ribellione di Indice (68):
Mentre Nerone ai giochi greci si fa assegnare 1808 premi, contro di lui si ribella il senatore gallico C. Giulio Indice, propretore della Gallia Lugdunense, ma viene sconfitto Vesontio (odierna Besançon) da L. Virgilio Rufo governatore della Germania Superiore e si suicida.

Ribellione di Galba (69):
Sulplicio Galba governatore dell'Hispania Terroconese insorge trovando l'appoggio di M. Salvio Ottone governatore della Lusitania (ed ex-marito di Poppea), L. Clodio Macro legato d'Africa (con la III Augusta e la neo-costituita I Macriana), Alieno Cecina questore dell'Hispania Betica e Nifidio Sabino prefetto del pretorio.
Nerone raccoglie 30.000 uomini, tra i quali la legione I "Phalanx Alexandri Magni" (da lui creata il 20 IX 67 per le progettate campagne in Etiopia e Caucaso), la I Classis formata nel 68 con schiavi e liberti sbarcati dalla flotta di Miseno e la propria guardia di 1.000 Germani, ma vistosi abbandonato dai pretoriani lascia Roma e si fa uccidere (9 VI 69), ultimo sovrano della dinastia Giulio-Claudia.


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