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Vita. Posidonio di
Apamea, città della Siria, vissuto tra il 135 e il 50 a.C. circa,
studiò con Panezio ad Atene, poi istituì una propria scuola a Rodi,
dove Cicerone
lo visitò tra il 79 e il 77 a.C. Fu in rapporti amichevoli anche
con Pompeo, l'acerrimo nemico di Cesare. L'opera di Posidonio è
caratterizzata dalla vastità dei suoi interessi enciclopedici. Viaggiò
in Gallia, Spagna, Nordafrica, attento alle condizioni geografiche
e di vita delle varie popolazioni, ricavandone materia per i suoi
scritti di geografia, storia ed etnografia. Ma si occupò anche di
questioni astronomiche, del problema della misurazione della circonferenza
della terra e dei fondamenti della geografia euclidea, contro attacchi
mossi alla validità di essa da parte dell'epicureo
Zenone di Sidone.
Pensiero. Questa concezione
di un sapere universale era forse connessa, nel pensiero di Posidonio,
alla nozione tipicamente stoica
di simpatia: l'unità tra le parti del sapere non
esprime altro che l'unità e la connessione tra le varie parti dell'universo.
Su questa linea, egli difese anche, contrariamente a Panezio, l'astrologia
e la divinazione.
Anche Posidonio però manifesta libertà nei confronti di
tradizioni dottrinali proprie della sua scuola: ciò appare
in modo particolare nella sua critica al monismo psicologico di
Crisippo.
Secondo Posidonio, Crisippo
non riesce a spiegare l'origine prima del vizio: come é possibile
che essa dipenda dall'esercizio della stessa ragione? Né è sufficiente
imputarla ad influenze esterne, al processo educativo e alla società,
perché occorrerebbe spiegare da che cosa dipende la corruzione degli
educatori e della società stessa.
La soluzione di Posidonio consiste in una ripresa dell'impostazione
propria di un'altra tradizione filosofica, quella platonico
- aristotelica.
Egli ipotizza, infatti, l'esistenza di una facoltà irrazionale originaria
dell'anima, alla quale possono essere imputate le passioni e l'insorgere
del vizio. La terapia delle passioni potrà allora
avvenire anche attraverso l'impiego di ciò che é piacevole e non
razionale, in particolare della musica e della poesia, come già
aveva sostenuto Platone.
...:::Diego Fusaro:::...
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