Vita.
Autore longevo. L'elemento più significativo
della vita di V. è sicuramente la sua longevità, che
lo mette in condizione di assistere agli eventi che vanno dal comparire
di Mario sulla scena politica all'ascesa di Augusto.
Fra tradizione e modernità. Studiò
a Roma e ad Atene. Difensore della tradizione (secondo, potremmo
dire, quasi il dettato genetico della sua origine sabina), si schierò
dalla parte di Pompeo, ricoprendo la carica di tribuno della plebe
e, in seguito, quella di pretore, senza peraltro proseguire e concludere
il suo "cursus honorum". Cesare gli perdonò e gli
affidò addirittura la biblioteca pubblica che intendeva instaurare
in Roma: la scelta proprio di V. potrebbe spiegare la valenza politica
del progetto cesariano: il mondo nuovo che dittatore sta realizzando
si preoccupa di mantenere la memoria del passato per trasmetterla
ai posteri. Pare, infine, che V. sia stato anche consigliere di
Augusto per le questioni religiose.
Opere.
Ancor più che come poeta moralizzante, V.
agì sul suo tempo come erudito. La sua riflessione si estese
a tutti i campi che si presentavano agli "antiquari" del suo secolo,
in una sorta di "summa" enciclopedica del sapere in lingua
latina dagli inizi della storia di Roma fino all'età repubblicana:
dal passato della lingua latina ("De lingua latina") alla storia
letteraria di Roma ("De poetis", "De poematis", eccetera, con particolare
riguardo per i problemi sollevati dal teatro di Plauto), alla religione
romana e alla "vetustà" delle istituzioni e dei costumi profani
("Antiquitates"), fino al diritto (15 libri di diritto civile),
alla cronologia generale, alla genealogia delle famiglie nobili,
passando ancora per la geografia, l'agricoltura ("De re rustica"),
la geometria, l'aritmetica, per concludere infine con un quadro
dei differenti sistemi filosofici.
Ecco, nello specifico, i contenuti delle opere
maggiori, di cui purtroppo spesso conserviamo solo i titoli o scarsi
frammenti:
- De rustica. In 3 libri: il I tratta dell’agricoltura
in generale; il II dell’allevamento del bestiame; il III degli animali
da villa e da cortile.
Non destinata all’istruzione pratica del fattore
(se non nelle apparenze), ma scritta piuttosto per alimentare e
compiacere l’ideologia (tradizionalmente romana) del ricco proprietario
terriero – secondo il presupposto del processo di concentrazione
delle terre – l’opera in qualche modo "estetizza" la vita agricola:
essa testimonia anche il cambiamento profondo dell'ideale di "agricola",
definitivamente trasformatosi in gentiluomo di campagna, che conosce
tutti gli aspetti della gestione di un'azienda, ma non ha più
alcun diretto contatto col lavoro dei campi.
Altre caratteristiche dell'opera sono: la profonda
conoscenza della materia, la formula dialogica - spesso briosa ed
arguta, quando non è soffocata dall’erudizione - e l’amore
per la sana vita dei campi.
- Antiquitates rerum humanarum et divinarum.
In 41 libri: da S. Agostino, che ce ne ha conservato lo schema strutturale,
apprendiamo che essa si divideva in due parti, dedicate la I alle
antichità profane (libri 1-25), la II a quelle sacre (libri
26-41). La storia – come è qui concepita – è soprattutto
storia di costumi, di istituzioni, e anche di "mentalità";
è la storia collettiva del popolo romano, sentito come un
organismo unitario in evoluzione.
- Imagines. Quest'opera, conosciuta anche
sotto il titolo di "Hebdomades", è in 15 libri e consta
di 700 ritratti di uomini illustri, latini e greci, accompagnato
ognuno da un elogio in versi e da una notizia in prosa, disposti
in 7 su un foglio e distribuiti in diverse categorie: capitani,
politici, poeti, ecc…
- De lingua latina. Primo trattato sistematico
di grammatica latina, l'opera era divisa in 3 parti: sull’etimologia
(libri II-VII), la teoria delle declinazioni (VIII-XIII) e la sintassi
(XIV-XXV).
Dei libri superstiti (V-X), i primi 3 parlano dunque
di etimologia, mentre gli altri della flessione, e in particolare
discutono la questione, allora in voga, dell’ "anomalia" e dell’
"analogia" (ovvero, la prevalenza, nei fenomeni linguistici, dell'uso
o della norma). V. propende sostanzialmente per la seconda opzione.
- Logistorici. In 76 libri, è una
serie di "trattatelli", che affrontavano argomenti storici e filosofici
con ampia documentazione: ogni libro recava come titolo il nome
di un personaggio storico, seguito dall'indicazione del tema trattato,
ad es. "Marius, de fortuna", "Catus, de liberis educandi"…
- Disciplinarum libri IX. In 9 libri, è
una vera e propria enciclopedia delle arti liberali, che si occupava
di grammatica, dialettica, geometria, aritmetica, astrologia, musica,
medicina in forma organica e manualistica;
- Saturae Menippeae. In 150 libri, in chiave
etico-didascalica, ad emulazione dei prosimetri di Menippeo di Gàdara
(filosofo cinico, severo fustigatore dei corrotti costumi), ma anche
vicine alla tradizione satirica romana. Dai frammenti superstiti,
si comprende come l'autore abbia trovato, nella forma aperta (per
contenuti, lingua e metro) caratteristica di questo genere, il mezzo
ideale per esprimere la propria visione del mondo, volta alla idealizzazione
della purezza di costumi del passato.
Considerazioni.
Scrigno di cultura. Il pensiero di V. è
chiaro, sebbene egli abbia la tendenza ad usare e ad abusare di
suddivisioni sistematiche non sempre rispondenti alla realtà.
Egli si presenta come uno dei primi e, forse, il più completo
degli enciclopedisti romani: dall'antichità in poi, ha costituito
la fonte inesauribile delle informazioni, cui hanno attinto tutti
gli autori successivi e in particolare sant'Agostino, che da lui
ha ricavato moltissimi elementi relativi alla religione romana.
Virgilio, da parte sua, ha molto utilizzato il suo trattato sull'agricoltura
(che è fra le fonti delle Georgiche).
Testimone tra due epoche. V. fornisce perciò
al proprio secolo l'impalcatura delle conoscenze sulle quali aspira
ad appoggiarsi una letteratura che si rivela sempre meno una manifestazione
di pensiero e sempre più un fenomeno di "stile". Egli, insomma,
costituisce il punto di sintesi di tutto il passato di una civiltà
nel momento della trasformazione politico-istituzionale e culturale
che ne modifica totalmente l'assetto: il suo sembra essere il progetto
di un intellettuale che vuole conservare e tramandare ai posteri
il patrimonio culturale di tutta un'epoca.
...:::Bukowski:::...
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