E’ una raccolta giuntaci anonima (I sec. d.C.?),
circa 80 componimenti di lunghezza e metro variabili, legati tra
loro dalla figura del dio Priapo.
Si tratta dunque di un tipo particolare di epigramma,
di tono scherzoso e tematica per lo più esplicitamente sessuale,
tendente volentieri alla volgarità. E così, data la
relativa monotonia del tema, la bravura dell’autore (infatti, probabilmente
è singolo) sta nel produrre effetti di varietà, sia
di situazioni che di forma metrica (carmi di dedica, ritratti satirici,
maledizioni, enigmi…).
...:::Bukowski:::...
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