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>>> NOVUS PAPA ELECTUS.
‘Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam’.
Haec locutio Latina traditionalis die Martis (19.4.) sub vesperum
e maeniano Basilicae Sancti Petri audita est cum ingenti exsultatione
centum fere milium hominum in plateam Petrinam congregatorum.
Pronuntiatio venit dimidia fere hora post, quam ad signum
suffragii papalis feliciter peracti e fornace Cappellae Sixtinae
fumus albus sublime latus erat et campanae Basilicae sonare
coeperant.
Novus pontifex maximus, ordine ducentesimus quinquagesimus
sextus, electus est Iosephus Ratzinger, vir Germanus duodeoctoginta
annos natus, qui inde ab anno bismillesimo secundo (2002)
officium decani collegii cardinalium curaverat. Nomen, quod
novus papa sibi imponi voluit, est Benedictus XVI.
>>> QUID BENEDICTUS
XVI DIXERIT.
Summus pontifex recens electus, dum multitudinem sibi maximo
clamore et plausu gratulantem manibus sublatis salutat: ‘Fratres
et sorores carissimi’, inquit, ‘post magnum papam
Ioannem Paulum II mortuum cardinales me, simplicem et humilem
in vinea Domini operarium, eligere dignati sunt’.
His verbis dictis Beatissimus Pater, brevi precatione facta,
more translaticio benedictionem urbi et orbi dedit.
Missam sollemnem ordinationis suae papa Benedictus XVI die
Dominico proxime futuro in Basilica Sancti Petri celebrabit.
>>> GERMANI LAETITIA
AFFECTI SUNT.
Germani, in iis cancellarius foederalis Gerhard Schröder,
ubi primum concivem suum papam creatum esse audiverunt, magna
laetitia affecti sunt arbitrati illam electionem suae nationi
non parvae laudi fore.
Qui nuntius iis eo iucundior erat, quod iam dimidium fere
millennium est, cum vir e Germania oriundus pontificatum habuit:
is erat papa Hadrianus VI, qui saeculo sexto decimo ineunte
sesquialterum fere annum sedem apostolicam tenuit.
[Nuntios Latinos 22.04.2005 redegit Reijo Pitkäranta
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>>> ELETTO IL NUOVO PAPA.
‘Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam’ [‘Vi
annunzio una/con grande gioia: abbiamo il Papa’; in
realtà, la formula utilizzata dal protodiacono Jorge
Medina Estevez esordiva con ‘annuntio’, invece
del canonico ‘nuntio’; ndt]. Martedì
19 aprile, verso sera, la tradizionale formula, in latino,
pronunciata dal balcone della Basilica di San Pietro [dalle
finestre della ‘Loggia delle benedizioni’; ndt],
è stata accolta con grande esultanza dai circa 100mila
fedeli raccolti in quel momento in Piazza San Pietro.
L’annuncio è giunto quasi mezz’ora dopo
che dal camino della Cappella Sistina s’era levata la
fumata bianca ad indicare la riuscita elezione del nuovo Papa,
seguita dal suono delle campane della Basilica [le schede
dell’elezione vengono bruciate in una apposita stufetta
allestita in un locale attiguo alla Cappella; a partire da
quest’ultimo Conclave, per evitare malintesi, alla fumata
bianca si accompagna, appunto, lo scampanio; inoltre, le stufe
sono diventate due: a quella tradizionale ne è stata
aggiunta una seconda, contenente fumogeni artificiali; ndt]
Nuovo Pontefice, il 256esimo (nella storia della Chiesa),
è stato eletto Joseph Ratzinger [nella foto]
– 78 anni, nazionalità tedesca – dal 2002
decano del Collegio Cardinalizio.
Per il proprio pontificato, Joseph Ratzinger ha scelto il
nome di Benedetto XVI [in ricordo di San Benedetto; così
motiva Elio Guerriero, vicedirettore editoriale della ‘San
Paolo libri’, nonché amico e collaboratore di
Ratzinger: ‘Il Santo, vissuto in un periodo disastroso,
dopo il crollo dell’Impero, ha trovato la forza per
indicare una linea per la costruzione del nostro Paese e dell’Europa.
La stessa forza ha animato il periodo aureo della vita di
Ratzinger, quello della ricostruzione postbellica, in Germania.
Quello che affiora è il suo desiderio di ricostruire
una società. Cristiana o no, in questo Ratzinger non
è integralista. La figura di San Benedetto ha questa
forza evocatrice, la spinta a mettere insieme le energie’;
ndt].
>>> LE PRIME PAROLE DI BENEDETTO XVI.
Poco dopo la sua elezione, il Sommo Pontefice ha salutato,
a mani levate, la folla che lo acclamava, pronunciando queste
parole: ‘Carissimi fratelli e sorelle, dopo la morte
del grande Papa Giovanni Paolo II, i cardinali hanno eletto
me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore’.
Ciò detto, il Santissimo Padre, dopo una breve preghiera,
ha impartito la tradizionale benedizione ‘urbi et orbi’
[formula dei decreti della Santa Sede e, appunto, della
solenne benedizione papale per indicare che sono rivolti ai
fedeli di Roma (urbi) e di tutto il mondo (orbi); ndt].
Papa Benedetto XVI celebrerà domenica, nella Basilica
di San Pietro, la prima messa solenne del suo pontificato.
>>> LA GIOIA DEI TEDESCHI.
Non appena appresa la notizia dell’elezione a Papa di
un proprio connazionale – evento ritenuto di grande
onore per il Paese – grande è stata la gioia
dei Tedeschi, e del Cancelliere federale Gerhard Schröder,
tanto più che son trascorsi ben quasi 500 anni dall’ultimo
Papa di nazionalità tedesca: si tratta di Adriano VI,
che – all’inizio del XVI sec. – occupò
il soglio pontificio per circa un anno e mezzo [nel biennio
1522-1523 (in effetti, Adriano era originario Utrecht, che
ora è in Olanda, ma che all’epoca apparteneva
al Sacro Romano Impero); a dire il vero, l’elezione
di Joseph Ratzinger non ha suscitato unanime entusiasmo: particolarmente
dura, in questo senso, la stampa britannica, che, dai tabloid
ai giornali di qualità, descrive il nuovo papa Benedetto
XVI come un ortodosso conservatore, rispolverandone peraltro
il passato nella gioventù hitleriana; ndt].
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>>> ANDERSEN ANTE 200
ANNOS NATUS.
Deinde quidam e Dania nuntius: in praesenti ducenti anni acti
sunt, cum Ioannes Christianus Andersen, magnus fabularum scriptor
Danus, in urbe Odensia natus est.
Par est memoriam eius multimodis recoli, cum in apologis ab
eo compositis fabulae celeberrimae numerentur, ut exempli
gratia ‘Anas foeda pullastra’, ‘Nova vestis
imperatoris’, ‘Nereis parva’ et ‘Regina
nivea’. [Nuntios Latinos 22.04.2005 redegit
Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish
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Oy]
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>>> BICENTENARIO DELLA NASCITA DI ANDERSEN.
Infine, una notizia dalla Danimarca: ricorre il bicentenario
della nascita di Hans Christian Andersen, il grande favolista
danese, nativo di Odense.
Diverse e dovute le celebrazioni in sua memoria, dal momento
che, tra le favole da lui scritte, se ne annoverano di immortali,
quali ad esempio: ‘Il brutto anatroccolo’, ‘I
vestiti nuovi dell’imperatore’, ‘La sirenetta’
[‘Nereis parva’] e ‘La regina delle nevi’.
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
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